«Hopeful Monster» (2001) di Ale Guzzetti

Cortesia della Galleria Lara, Alberto e Rino Costa

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«Hopeful Monster» (2001) di Ale Guzzetti

Cortesia della Galleria Lara, Alberto e Rino Costa

Le sculture di Guzzetti ci vedono

Nella Galleria Lara, Alberto e Rino Costa, le sculture dell’artista lombardo, connubio tra arte e tecnologia, interagiscono con il pubblico instaurando un gioco di sguardi

Ale Guzzetti, tra i primi artisti dediti al connubio tra arte e tecnologia, dagli anni Ottanta porta avanti una ricerca in cui forme e ingranaggi elettronici danno vita a originali opere interattive che si rapportano con lo spettatore e con l’ambiente circostante. Attualmente è tra i protagonisti della prima Ennova Art Biennale a Langfang, uno degli eventi d’arte contemporanea più attesi in Cina, ma è anche al centro di una mostra, «Sguardi diversi», nella Galleria Lara, Alberto e Rino Costa di Valenza, sino al 23 febbraio

Qua, sono esposte delle sculture, realizzate con stampanti 3D, che riprendono la statuaria classica e su cui spiccano innesti visionari, ingranaggi che sembrano presi in prestito da un futuro distopico. Dalla Medusa Rondanini al Torso Gaddi sino alle statue greche di Afrodite, Nike e Venere, i lavori presenti sono parte di un percorso incentrato sullo sguardo e sull’interscambio di punti di vista tra oggetto e pubblico. Ogni opera ha infatti i suoi occhi. «Lo sguardo è predominante nella mia ricerca. Ogni oggetto osserva come l’osservatore a sua volta fa. Sono un sostenitore dell’animismo e credo che infondo da sempre gli artisti abbiano cercato di dare un’anima alle loro creazioni», ha dichiarato l’artista. Una parte dell’esposizione è dedicata ai vetri. Ispirati dai «verreries parlantes» d’Emile Gallé, in cui il testo è elemento decorativo a sé stante, rappresentano forme avveneristiche o vagamente antropomorfe che si «attivano» grazie a sensori e manovre particolari. I «Vampiri del 900» infine sono sculture composte dai volti caricaturali di 4 mostri sacri del Novecento: Dalì, Warhol, Beuys e Picasso. Una di esse è «parlante»: «L’idea era di rendere caricaturalmente dei personaggi che hanno catalizzato su di loro tutto il Novecento occultando la conoscenza di altri autori».

«Unknown» di Ale Guzzetti

Monica Trigona, 12 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Le sculture di Guzzetti ci vedono | Monica Trigona

Le sculture di Guzzetti ci vedono | Monica Trigona