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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliSerpenti bronzei di forme e dimensioni diverse, statue di corpi femminili e maschili, tante monete, ma anche materiali organici perfettamente conservati, come uova depositate: queste alcune delle scoperte degli ultimi scavi nel sito di San Casciano dei Bagni (Siena). Lunedì 24 marzo, alle 21.10, su Rai Storia va in onda, in prima visione, «In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni». Il documentario, prodotto da Rai Cultura e realizzato da Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, fa parte della serie «Italia: viaggio nella Bellezza». In contemporanea, nel Teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni è stata organizzata una visione pubblica in diretta.
L’ultima fase di scavo ha visto la partecipazione di novanta studenti provenienti da tutto il mondo. Si è lavorato all’interno del deposito votivo, nella vasca sacra; nel corso del documentario si vedono gli archeologi all’opera, l’entusiasmo del momento in cui una preziosa statua femminile orante viene estratta a fatica dal fango, l’applauso dei partecipanti al lavoro, il ritrovamento di un bimbo in bronzo che stringe una palla nella mano sinistra. «Offerta, invocazione preghiera, ringraziamento. È come se in questa vasca i nostri antenati ci avessero voluto lasciare l’intera varietà dei gesti e dei codici della devozione umana conosciuti alla cultura del tempo, per farne, dopo secoli, il luogo dell’inaspettato», spiegano gli autori tra una scena e l’altra.
Una delle scoperte più sorprendenti è costituita da centinaia di uova, molte intatte grazie al microclima creato dall’argilla, alle quali viene attribuito un legame con la rigenerazione. E, nel punto più profondo raggiunto dallo scavo, uno strato di serpenti in bronzo, di forme e dimensioni diverse; fino all’agatodèmone, un serpente barbuto e crestato lungo quasi un metro, spirito della sorgente incarnato in un corpo di rettile. A conclusione della campagna archeologica del 2024, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha annunciato la nascita di un museo dedicato al sito votivo, in passato etrusco e poi romano, prevista nel 2026 a San Casciano dei Bagni, un luogo che ha accolto i devoti per ottocento anni, dal III secolo a.C. al V d.C.
La puntata sarà in replica, sempre su Rai Storia, martedì 25 alle 9.45, mercoledì 26 alle 06.30, giovedì 27 alle 23.00 e venerdì 28 alle 15.00. Di seguito, sarà disponibile su Rai Play, nella pagina dedicata alla serie «Italia: viaggio nella Bellezza». Un primo documentario (anch’esso visibile su Rai Play) era stato girato per presentare i risultati iniziali degli scavi: «Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni», anche questo realizzato da Gullo e Farioli Vecchioli, era andato in onda su Rai Storia durante la scorsa stagione televisiva. Nell’ottobre 2024, nel corso della trentacinquesima edizione del Ram film festival, organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, il documentario «Come un fulmine nell’acqua» è stato insignito del premio del pubblico e del premio della sezione Cinema Archeologico conferito dalla giuria tecnica.
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