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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliL’11 dicembre Christie’s Paris presenta Les Stern, une famille de collectionneurs, dispersione della collection particulière raccolta in varie generazioni dal ramo francese degli Stern, dinastia cosmopolita di banchieri fra i protagonisti della storia economica dell'Europa dal XVIII secolo in poi, secondi solo ai Rothschild, e celebri filantropi, mecenati e collezionisti di quel gusto eclettico tipico del loro mileu (non a caso chiamato Goût Rothschild) come dimostrato dai 360 lotti, tutte opere conservate nelle residenze familiari dalla loro acquisizione e perciò inedite sul mercato.
Jacob Stern (1780-1833) fondò nel 1805 a Francoforte la propria banca alleandosi ben presto ai rivali Rothschild (già padroni del mercato da una trentina d’anni) grazie al matrimonio della sorella Caroline con Salomon Mayer von Rothschild (1774-1855). I suoi 7 figli fondarono nel 1824 la banca A.J. Stern & Cie a Parigi, nel 1833 la Julius J. Stern a Berlino e nel 1836 Stern Brothers a Londra: tutte istituzioni cruciali per la Rivoluzione Industriale e l’Economia Borghese dell’Ottocento e origine di poteri finanziari tuttora attivi come BNP Paribas, Banca Commerciale Italiana (ora BancaIntesa), Deutsche Bank.
In parallelo alla fortuna finanziaria, gli Stern furono benefattori, mecenati e collezionisti e quelli francesi (discendenti di Salomon, 1818-1890, il minore dei fratelli) si sono specialmente segnalati per le ripetute donazioni a musei parigini: al Louvre nel 1947 il busto in marmo del 1775 della cantatrice Sophie Arnould (1740-1802) di Jean-Antoine Houdon (1741-1828), da Marguerite Stern née Fould (1866-1956, di altra dinastia di banchieri, moglie di Edgard Stern, 1854-1937) e la collezione di objets d’art di Medioevo e Rinascimento nel 1983 da Gérard e Philippe Stern, nipoti di Edgard e Marguerite, che anche donarono nel 1978 il ritratto di Marguerite (1890) di Carolus Duran (1837-1917) al Petit Palais, dov’è esposto accanto a un altro dono (1950): il ritratto della cognata Thérèse Stern, M.me Louis Singer (1859-1935), opera del 1884 di Paul Baudry (1828-1886).
Ovviamente, durante la WW2, la collezione Stern non sfuggì alle spoliazioni naziste: le opere più di qualità portate al Jeu de Paume e poi in Germania o in Austria. Grazie a Rose Valland e ai Monuments Men, al termine della guerra dipinti e disegni della Collezione Stern furono restituiti alla famiglia (alcune di queste opere figurano in catalogo.
La collezione presentata da Christie’s comprende opere raccolte da Edgard Stern (1854-1937), dalla moglie Marguerite e dalla nuora Alice Goldschmidt (1906-2008). Edgard raccolse soprattutto opere dei capiscuola francesi del XVIIIème: François-Hubert Drouais, 1727-1775, «Fillette aux fleurs-M.lle Laroque présentant des roses» e «Fillette au triangle-M.lle Betzi jouant du triangle», oli su tela rotonda, 1772 (per Madame du Barry), firma e data in basso a destra, d. 47 cm; 80-120mila euro); Jean-Honoré Fragonard (1732-1806, «L’Amour Folie» e «L'Amour Sentinelle», oli su tela ovale, 1790 ca., 57 x 46,7 cm; 150-250mila euro, razziati dai Nazisti dicembre 1940, recuperati dai Monuments Men e restituiti a Marguerite Stern Fould febbraio 1946; Hubert Robert (1733-1808, «Fontaine au Jet d'Eau dans un Paysage» e «Fontaine au Jet d'Eau et à la Cascade», olio su tela, 1765 ca., coppia, 154 x 140 cm; 300/400mila euro) e di Pierre Gobert (1662-1744) il noto ritratto di Marie-Adélaïde de Savoie (1685-1712), madre di Luigi XV: «La Duchesse de Bourgogne en redingote rouge», olio su tela, 1705 ca., 121 x 86 cm; 30-50mila euro, confiscato dai Nazisti dicembre 1940, recuperato dai Monuments Men e reso a M.me Stern Fould dicembre 1946, nonché disegni di Pierre-Paul Prud'hon (1758-1823, «Andromaque et Astyanax, pierre noire e sfumatura su carta blu, 1798, siglato con le iniziali «PP.P. F» in basso a destra, 34 x 26,9 cm; 30-50mila; requisito dai Nazisti nel 1942, recuperato dai Monuments Men e reso a M.me Stern Fould aprile 1946) e François Boucher (1703-1770, «Nu féminin assis, tourné vers la droite», grafite, sanguigna, pietra nera e gesso blu e bianco su carta camoscio, firma in basso a destra «Boucher f», 26,2 x 32 cm; 30-50mila; «Nu féminin allongé», pierre noire e gesso bianco su carta camoscio, 1760-1770, 28 x 43 cm, 10-15mila; «Monument en l’honneur de Dorothea Sandow», pierre noire e gesso bianco su carta azzurra, 1760 ca. 32 x 22,6 cm, 15-20mila, i tre razziati dai Nazisti dicembre 1940, recuperati dai Monuments Men e resi a M.me Stern Fould aprile 1946).
Da Giambologna, Firenze, XVII secolo e Da François Girardon, Francia, inizio XVIII secolo «Il ratto delle Sabinee» e «Il ratto di Proserpina da parte di Plutone». Courtesy of Christie’s
Per le sculture, i bronzi «L’Enlèvement d'une Sabine» (da Giambologna) e «L'Enlèvement de Proserpine par Pluton» (da François Girardon), 1770 circa, h. 64,5 e 53,4 cm (in coppia 200-300mila); Francesco Fanelli (1577-1663) attr., «Mercure et Cupidon», da Giambologna, 1645 ca., h. 84,5 cm (80-120mila); Ferdinando Tacca (1619-1686), «L’Enlèvement de Cybèle par Saturne» (da Giambologna), 1660-1670, h. 60 cm (70-100mila); Michel Anguier (1612-1686), «Neptune» (dalla serie con Jupiter, Junon, Amphitrite, Pluton e Mars), 1652, h. 52,5 cm (40-60mila). Di gusto altrettanto sicuro, colta e sempre all’avanguardia, la nuora Alice Goldschmidt (1906-2008, ennesima stirpe di banchieri tra Francia, Germania e Gran Bretagna), moglie del figlio Maurice (1888-1962, Chevalier de la Légion d’Honneur) è egeria del nascente Art Nouveau e autorità in vetri, smalti, porcellane come mostrano la raccolta di smalti della seconda metà di XIX e inizio di XX secolo firmati da Marie Puisoye, Théophile Soyer, Georges Jean o Suzanne Mansuy, e i numerosi pezzi di Emile Gallé, Jean Dunand, Eugène Feuillâtre, Daum. «Figlia d’arte» (suo zio materno è Carle Dreyfus, 1875-1952, direttore al Louvre e eminente collezionista da cui eredita due opere di James Tissot, 1838-1906, presenti in asta) Alice Stern Goldschmidt si appassiona anche della scultura di quella stessa epoca: in vendita bronzi di Aimé-Jules Dalou (1838-1902), René de Saint-Marceaux (1845-1915) e Denys Puech (1854-1942).
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