Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Cento anni. Portati benissimo. In realtà sarebbero di più, perché il prototipo della prima macchina fotografica Leica fu messo a punto nel 1914 da Oskar Barnack, «ingegnere meccanico di precisione», ma lo scoppio della Grande guerra impedì di metterla in produzione. Solo nel 1925 Ernst Leitz II decise, come dichiarò, di «correre il rischio» e avviò la produzione da allora mai più interrotta di quella incredibile novità, la Leica I, la prima macchina fotografica compatta e leggera che ha cambiato la storia della fotografia consentendo la nascita del fotogiornalismo, del reportage, della street photography. E che oggi dunque festeggia i cento anni. Da allora la Leica divenne un oggetto di culto, amato da figure come Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt, Steve McCurry, Matt Stuart, Joel Meyerowitz, ma anche, notava il Managing Director di Leica Camera Italia Renato Rappaini presentando gli eventi che vedono Leica presente da protagonista alla Milano Design Week, una sorta di segno di riconoscimento, una «chiave per aprire porte di comunicazione tra le persone che la usano», che si sentono parte di una community.
Da Leica Milano (in via Mengoni 4, piazza Duomo) è esposto per l’occasione, dal 7 al 13 aprile (ingresso libero dalle 10 alle 22; per partecipare agli eventi previa prenotazione) un rarissimo prototipo del 1923 della leggendaria «Leica 0-Series No.112» (nel 2022 una sua gemella, la «No. 105», è stata battuta all’asta per 14,4 milioni di euro, record mondiale): un gioiello tecnologico ma anche un esempio del migliore design, ispirato sin d’allora al principio fondante della casa produttrice, che punta da sempre su «Das Wesentliche», l’essenziale. E che da sempre si serve solo di materiali come vetro, alluminio, magnesio, ottone (la plastica, qui, non è contemplata) per garantire solidità e robustezza ai suoi prodotti, progettati per passare di padre in figlio, anche in nome della sostenibilità.

Joel Meyerowitz, «The Drama of the World Deserves Witness», 1967. © Joel Meyerowitz

Jeff Mermelstein, «The Curiosity of the World Deserves Witness», 1995. © Jeff Mermelstein
A confermare questa filosofia è la Leica M11 100 Years of Leica Milan Italy, in edizione limitata di 100 esemplari numerati, lanciata in quest’occasione e dedicata proprio a Milano, anch’essa realizzata con quei materiali pregiati. Incisione personalizzata «Milan Italy», finitura nera lucida, impugnatura in pelle, vite nera invece del logo rosso, numero di serie progressivo, la «Milan Italy» è già sold out.
Fra i due pezzi da collezione ci s’imbatte in un’installazione multisensoriale con 100 lastre di vetro su cui sono riprodotti altrettanti modelli di Leica, e in una mostra fotografica di immagini famosissime scattate con quelle fotocamere. Nella Lounge, invece, è presentato un allestimento del lavoro di Davide Monteleone (1974), vincitore del Leica Oskar Barnack Award (Loba) 2024, sullo sfruttamento delle risorse minerarie.
Radici saldamente infisse nel passato e, al tempo stesso, impegno nella ricerca e nell’innovazione e proiezione nel futuro sono le ragioni che hanno permesso a Leica, oggi di proprietà della famiglia Kaufmann e guidata da Andreas Kaufmann, di superare le turbolenze generate dall’imporsi della fotografia digitale e della fotocamera del cellulare, da un lato continuando a realizzare macchine fotografiche esclusive, dall’altro diversificando su altri fronti, come il cinema, con Leica Cine Play 1, un mini-proiettore smart utilizzabile ovunque, o gli orologi Leica Zm 12 dal design minimalista, o lenti oftalmiche d’eccellenza, mentre per la Milano Design Week è stata realizzata con Poltrona Frau una Designer Home Cinema Furniture, con un'edizione speciale del Fidelio Multimedia Cabinet di Poltrona Frau.
Per il suo centenario Leica ha organizzato un fitto programma di manifestazioni in tutto il mondo che arriva a Milano dopo Dubai e prima di New York, per proseguire poi verso la casa-madre di Wetzlar, Shanghai e Tokyo.

Poster pubblicitario Leica, 1927