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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliLorenzo Lotto non si dimentica. La mostra nei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi a Macerata nel 2018-19 ha aperto nuovi sguardi sull’esponente di un Rinascimento «eccentrico» (fuori dai centri propulsori del Cinquecento) e sulla sua permanenza marchigiana. Dopo il lockdown, riparte un’iniziativa avviata a febbraio per far conoscere il pittore nato a Venezia nel 1480 e morto a Loreto nel 1557.
Si chiama Rete museale delle città lottesche ed è il progetto biennale realizzato dalla Regione nel 2019 che coinvolge otto località in cui sono conservati i 25 dipinti di Lotto rimasti nelle Marche (biglietto unico: intero 10 euro, ridotto 7 euro, under 14 gratuito). S’incontra Lotto nel suo «contesto» culturale, ammirando le sue visioni nel loro ambiente.
Le sedi del percorso sono: la Pinacoteca Comunale «Francesco Podesti» e la Chiesa di San Francesco alle Scale ad Ancona; il Palazzo Comunale di Cingoli; la Pinacoteca Comunale a Palazzo Pianetti a Jesi; la Basilica e il Museo Pontificio della Santa Casa a Loreto; la Chiesa di Santa Maria della Piazza a Mogliano; la Chiesa di Santa Maria in Telusiano a Monte San Giusto; i Musei Civici a Villa Colloredo Mels a Recanati; la Galleria Nazionale delle Marche a Urbino. Coordinato da Romina Quarchioni, il progetto è arricchito da incontri con studiosi, visite guidate e laboratori.
Confermato a ottobre il convegno per insegnanti all’Accademia di Belle Arti e Design Poliarte di Ancona, intitolato «Il patrimonio artistico di Lorenzo Lotto nelle Marche: strumenti didattici per l’apprendimento, l’accessibilità e l’integrazione a scuola». Un confronto che collega i servizi educativi dei musei direttamente con le scuole marchigiane di ogni ordine e grado, grazie a un programma coordinato dall’IcomMarche.
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