«Senza titolo» (2010) di Marisa Merz, Torino, Collezione Merz all’interno del reliquiario di Santa Giuliana (1376) di Cataluccio da Todi, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

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«Senza titolo» (2010) di Marisa Merz, Torino, Collezione Merz all’interno del reliquiario di Santa Giuliana (1376) di Cataluccio da Todi, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria

L’oro come filo conduttore: da Duccio di Buoninsegna a Pistoletto

Nella Galleria Nazionale dell’Umbria un lungo percorso dal Medioevo all’età contemporanea, con opere accomunate dall’uso del «metallo giallo» nelle più svariate tecniche. Il museo perugino ospita anche un omaggio a Gerardo Dottori

Dal 26 ottobre al 19 gennaio 2025 la Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria accoglie la mostra «L’età dell’oro. I capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria incontrano l’Arte Contemporanea» curata da Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi (catalogo Silvana editoriale).

Si tratta di un progetto che, sulla scia di quello messo a punto dagli stessi curatori a Venezia presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro la scorsa primavera («The Golden Way»), in concomitanza con la 60ma Esposizione internazionale d’Arte, è basato sull’accostamento tra opere di artisti e tempi diversi, accomunati dall’utilizzo dell’oro nelle varie tecniche e nelle varie epoche, dal Medioevo all’età contemporanea. Nel percorso espositivo sono pertanto esposte oltre 50 opere e presentati confronti tra i capolavori dorati della Galleria Nazionale dell’Umbria e il lavoro di grandi maestri del contemporaneo, da Gentile da Fabriano ad Andy Warhol, da Duccio di Buoninsegna a Lucio Fontana, da Cesare Franchi detto il Pollino a Yves Klein, Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Mario Ceroli e Carla Accardi, solo per citare alcuni tra gli artisti coinvolti. Non poteva mancare l’opera del Maestro di San Francesco, cui è stata recentemente dedicata una mostra monografica che ha dimostrato il suo primato nell’introduzione nella pittura su tavola di innovative tecniche di lavorazione della foglia d’oro: la «Deposizione dal dossale di San Francesco al Prato» del Maestro duecentesco è accostata al «Monochrome» realizzato da Yves Klein per il santuario di Santa Rita da Cascia, ponendo in primo piano la raffinata e spirituale corrispondenza del purissimo blu, cifra concettuale di Klein, con l’oltremare utilizzato dall’anonimo pittore. Altrettanto suggestivo il dialogo tra la «Madonna col Bambino» di Duccio di Boninsegna e il «Concetto spaziale» di Lucio Fontana e quello tra «Madonna col Bambino» di Gentile da Fabriano, una delle icone del museo umbro, con l’evanescente apparizione dei suoi angeli graniti che evoca l’altrettanto incorporeo «Sacerdote» di Michelangelo Pistoletto. I confronti hanno come protagonista anche l’oreficeria medievale: il magnifico reliquiario di Santa Giuliana di Cataluccio di Pietro da Todi, accoglie, infatti, come «reliquia» la testina femminile di Marisa Merz.

Dal 12 ottobre al 19 gennaio 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria omaggia anche Gerardo Dottori (Perugia,1884-1977) con un percorso, curato da Massimo Duranti e Andrea Baffoni che, attraverso dieci dipinti datati fra il 1906 e il 1942, illustra l’intero itinerario dell’artista perugino dal dinamismo futurista dei primi anni Dieci fino agli sviluppi aeropittorici dell’inizio dei Venti, per arrivare ai primi Quaranta, poco prima della fine storica del movimento marinettiano con la morte del suo fondatore nel 1944. 

Marta Paraventi, 24 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

L’oro come filo conduttore: da Duccio di Buoninsegna a Pistoletto | Marta Paraventi

L’oro come filo conduttore: da Duccio di Buoninsegna a Pistoletto | Marta Paraventi