Valeria Tassinari
Leggi i suoi articoliIl problema del rapporto tra immagini e sacro non conosce equilibri stabili e si rinnova con forza anche nello sguardo contemporaneo, se ci si esime dalle polemiche di matrice religiosa o dalle semplicistiche sottrazioni aniconiche, che sembrerebbero neutralizzarlo. La questione, che notoriamente affonda le sue radici fino ai livelli più antichi della storia dell’arte e delle culture, si affronta continuando ad attingervi esempi di dolcezze e veleni, incanti e rifiuti, riti di adorazione e distruzioni rituali. Nel suo libro Michele Dantini, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia e a Imt Scuola di Alti Studi di Lucca, entra nel vivo dell’antitesi «iconodulia aut iconoclastia» con un saggio intenso, che intende disegnare «a maglie larghe» una geografia delle controversie che nei secoli hanno accompagnato il tema dell’immagine e della rappresentabilità dello spirituale, metafisico o divino.
Per indagare le teorie sull’immagine da un osservatorio personale, apertamente schierato in posizione controcorrente rispetto
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