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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliNella cappella del rinascimentale Palazzo dei Pio è conservato uno dei più importanti ritratti del grande editore e umanista Aldo Manuzio (1449/52-1515), raffigurato in un affresco realizzato da Bernardino Loschi nel 1500-04 mentre disserta con Alberto Pio, principe di Carpi. Manuzio è attestato nella città capitale della piccola, ma modernissima signoria, tra il 1480 e il 1489: qui ebbe rapporti con Lionello Pio, ma soprattutto con Alberto III che con ogni probabilità finanziò anche le stampe di alcuni volumi dell’editore, donandogli inoltre alcune terre nel Carpigiano. In occasione del quinto centenario della morte di Aldo Manuzio varie istituzioni, tra cui a Venezia la Biblioteca nazionale Marciana che ospita fino a novembre il ciclo di incontri «Aldo al lettore... Invito in Biblioteca Nazionale Marciana alla scoperta del mondo di Manuzio», organizzano un’ampia serie di iniziative. A Carpi i Musei Civici di Palazzo Pio, fino al 14 giugno per la cura di Manuela Rossi, ospitano la rassegna «I libri belli»: l’appuntamento ripercorre la relazione intellettuale che incorse tra Manuzio e i signori Pio di Carpi, aprendo anche una «finestra» sull’arte contemporanea in collaborazione con la concomitante XVII Biennale di Xilografia contemporanea, curata da Enzo Di Martino. La prima parte della mostra, suddivisa in dodici edizioni, è dedicata alla attività del tipografo della Hypnerotomachia Poliphili, inventore del libro tascabile in Occidente e del carattere «Bembo» di Francesco Griffo nonché alle prime idee, poi sviluppate a Venezia, della nascita di una «stamperia» in grado di pubblicare libri a diffusione popolare. La seconda parte della rassegna ospita lavori di xilografi contemporanei tra cui Licata, Spacal, Veronesi, Paladino ed Emilio Isgrò.
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