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Michelangelo Tonelli
Leggi i suoi articoliDal 14 marzo al 23 agosto 2026, Palazzo Strozzi presenta una delle più grandi mostre mai dedicate in Italia a Mark Rothko. A cura di Christopher Rothko ed Elena Geuna, Rothko a Firenze rappresenta un progetto unico, concepito appositamente per il palazzo, per celebrare il legame speciale tra l’artista e Firenze. L’architettura del palazzo e la città stessa sono lo scenario ideale per esplorare come Rothko traduca in pittura la tensione tra misura classica e libertà espressiva, dando vita attraverso il colore a una nuova percezione dello spazio che oltrepassa la bidimensionalità della tela. Due ulteriori sezioni compongono l'esposizione: una al Museo di San Marco, l'altra alla Biblioteca Medicea Laurenziana
Il percorso espositivo a Palazzo Strozzi si snoda cronologicamente permettendo di ripercorrere l’intera carriera di Rothko: dagli anni Trenta e Quaranta, caratterizzati da opere figurative e in dialogo con i linguaggi dell’Espressionismo e del Surrealismo, fino agli anni Cinquanta e Sessanta, che si distinguono per le celebri tele astratte create attraverso ampie campiture cromatiche capaci di coinvolgere profondamente lo spettatore attraverso un vocabolario intriso di spiritualità e poesia. In mostra, opere provenienti da prestigiose collezioni private e dai più importanti musei internazionali, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) e il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate di Londra, il Centre national d’art et de culture Georges-Pompidou di Parigi e la National Gallery of Art di Washington.
Tra le più recenti mostre e omaggi a Rothko impossibile non menzionare Mark Rothko: Paintings on Paper (2024) - il National Museum of Art, Architecture and Design di Oslo ha presentato una mostra dedicata alle opere su carta dell’artista; la mega retrospettiva alla Fondation Louis Vuitton - tra il 2023 e il 2024 la prestigiosa istituzione parigina ha ospitato una retrospettiva con oltre 115 opere dell’artista; Just There (2025) da Hauser & Wirth a Zurigo - una mostra che per la prima volta mette in dialogo le opere di Rothko con quelle di Robert Ryman, un altro protagonista dell’arte astratta del XX secolo. Un confronto che evidenzia affinità e divergenze tra due approcci molto diversi al colore e alla superficie.
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