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Una sala del Museo d'Arte e Scienza a Milano

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Una sala del Museo d'Arte e Scienza a Milano

Milano, riconoscere un falso e dipingere «alla Leonardo» al Museo di Arte e Scienza

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Redazione GDA

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Fondato nel 1990 dal fisico tedesco Gottfried Matthaes, il Museo d’Arte e Scienza, in via Quintino Sella 4, proprio accanto al Castello Sforzesco, è un’istituzione privata interamente autofinanziata che incarna la duplice anima del suo fondatore, uomo di scienza e d’imprenditoria (alla metà degli anni Cinquanta perfezionò e produsse i circuiti stampati, o chip, contenuti in tutte le radio del tempo), ma anche uomo di vasta cultura umanistica, collezionista e studioso dell’arte occidentale, dell’arte africana e dell’arte buddhista, conosciute queste ultime nel corso dei suoi viaggi di lavoro e presto diventate oggetto delle sue curiosità intellettuali. Fondendo in esso i suoi diversi interessi e le sue molte competenze, Gottfried Matthaes (scomparso nel 2010), che era da tempo in cerca di un metodo affidabile per datare correttamente le opere d’arte e gli oggetti antichi, nel 1990, ritiratosi dall’attività imprenditoriale, fece del suo museo un istituto dalle molte facce: museo, con collezioni di arte buddhista e africana di alta qualità, con una speciale sezione didattica su Leonardo da Vinci, di cui studiò in profondità il Trattato della Pittura; laboratorio scientifico per l’accertamento del falso in antiquariato (diretto da subito dal figlio Peter Matthaes, chimico, che oggi dirige anche il museo, mentre la sorella Patrizia Matthaes si occupa dell’organizzazione degli eventi e del fundraising) e luogo formativo, sede di corsi aperti al pubblico, di conferenze, dibattiti e di presentazione di libri.
Dopo il corso propedeutico di storia dell’arte (di Mariachiara Vidali) e quello (di Monica Salvestrini) sul gioiello, avviati entrambi a febbraio, a maggio, ogni martedì e giovedì dalle 14 alle 18, si tiene il corso «Dipingere Leonardo», basato proprio sul Trattato di Pittura così amato dal fondatore, curato dalla restauratrice Sonia Cecchini Veronesi. Aperto anche a chi è del tutto digiuno, il corso fornisce tutti gli strumenti necessari, dai materiali ai supporti per disegnare, mentre con l’ausilio di una proiezione vengono illustrati ai partecipanti i precetti e le riflessioni allineati da Leonardo nel suo trattato, concentrandosi soprattutto sullo sfumato e sul chiaroscuro da un lato, sulla prospettiva aerea dall’altro.

Ma non meno interessante è il percorso «Riconoscere un’opera d’arte», che offre gli strumenti (dai microscopi alle luci di Wood) per riconoscere l’autenticità di dipinti, ceramiche, mobili antichi, fino all’ambra e all’avorio. Dedicato agli adulti, il percorso si apre anche alle famiglie con bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni grazie al corso «Sei sensi in mostra», che introduce i più giovani a un approccio scientifico all’arte.
Nelle sale successive ci si imbatte in un’importante collezione di tappeti orientali, poi nelle preziose raccolte di arte buddhista della Birmania, Thailandia, Cina e Giappone, mentre da settembre sarà allestita anche la raccolta (500 pezzi: una delle più cospicue in Italia) di rare sculture e oggetti di numerose etnie del cuore dell’Africa.

Tutti i pannelli didattici sono multilingui (l’80 per cento dei visitatori è straniero) e, in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano, sono in preparazione anche i testi in braille. Da maggio sarà inoltre disponibile un’applicazione web scaricabile su tablet e smartphone. Il museo è accessibile anche ai diversamente abili, per i quali l’ingresso è gratuito come per i ragazzi under 12; per gli altri il costo del biglietto d’ingresso è di 5 euro, ridotto a 3 per studenti, over 65 e soci Fai e Touring (www.museoartescienza.com, 02.7202.2488).

Una sala del Museo d'Arte e Scienza a Milano

Redazione GDA, 08 marzo 2015 | © Riproduzione riservata

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