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Moda su tela

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Redazione GDA

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Con i segni e i colori di due stiliste italiane continua la reciproca «invasione di campo» tra arte e fashion Moda chiama arte e arte chiama moda con una frequenza sempre maggiore.
Sembra ormai un connubio inevitabile quello tra il mondo del fashion e quello dell’arte con risultati che, soprattutto nei giovani designer internazionali, oltrepassano i semplici confini dell’ispirazione che da sempre l’arte ha rappresentato per la moda. Le sfilate diventano sempre più happening sull’esempio della Body Art e della Street Art e in questa direzione si muove anche la giovane italiana Serena Di Marino che, in occasione della prossima Fashion week di Milano, presenterà la nuova collezione di Plusthirtynine con un’attenzione particolare proprio alla resa pittorica dei capi di moda che fondono la tradizione sartoriale italiana con un effetto 3d delle stampe e del colore, steso tono su tono su tessuti di fibre naturali.

L’intricato uso di piegature, plissettature e sovrapposizioni, unitamente alla tecnica di taglio al vivo del tessuto, contribuisce a rendere ancora più tridimensionale e nitido il disegno stampato e, contemporaneamente, rappresenta da un punto di vista tecnico un ideale confine tra il mondo occidentale e quello orientale. Tra le fonti principali di ispirazione della nuova collezione di Plusthirtynine, brand nato a Londra nel 2011 il cui nome deriva dal prefisso telefonico italiano +39, vi sono i dipinti di Raffaello, trasformati in elemento centrale della creazione con l’indumento e la combinazione dei tessuti che diventano semplice cornice.

Diverso è invece l’approccio artistico nella moda di Caterina Borghi che, in occasione della mostra «Boudoir Contemporaneo» (in corso fino al 10 febbraio alla Bottega d’Arte Leonardvs di Desenzano del Garda), presenta accanto alle sue celebri scatole dipinte nuove creazioni di moda, abiti da sposa alternativi assemblati con tessuti jeans di recupero interamente dipinti a mano. L’artista racconta con i colori la capacità di sognare e la sua visione fiabesca del quotidiano. Che cosa c’è di più quotidiano di un abito? Dal 2000 la Borghi ha così esteso il proprio segno dalla tela e dalle scatole di legno al tessuto per dipingere camice, giubbotti di pelle e jeans personalizzati. Per la collezione primavera-estate 2012 Philosophy by Alberta Ferretti, presentata a New York, l’artista è intervenuta su dieci maglie realizzando dei pezzi unici, da indossare e collezionare.
Accanto alle classiche infiorescenze e corolle decorative, i soggetti prestati alla moda provengono da alcune invenzioni pittoriche dell’artista, dalle donne rigorosamente in abiti d’alta moda (alle quali il maschio predilige però il maialino rosa) alle giovani modelle ondeggianti e abbandonate alla brezza del vento su una moto o durante una biciclettata. Visioni che prediligono sempre il movimento, intrise di elementi quotidiani e invenzioni che esaltano la femminilità.

Redazione GDA, 31 dicembre 2015 | © Riproduzione riservata

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