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«Firenze, Palazzo Strozzi» (1957), di Lori Sammartino. Alberto Damian | Gallery. © Archivio Lori Sammartino / Daniele Petiziol

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«Firenze, Palazzo Strozzi» (1957), di Lori Sammartino. Alberto Damian | Gallery. © Archivio Lori Sammartino / Daniele Petiziol

Modelle e fotografe, una complicità artistica

Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita stampe vintage per una prima grande ricognizione sulla fotografia di moda

Mario Alberto Ratis

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Alcune fra le più importanti fotografe di moda italiane e straniere sono in mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta fino al prossimo 22 settembre. Si tratta a tutti gli effetti della prima grande ricognizione proposta in Italia sulla fotografia di moda realizzata esclusivamente da fotografe dal Novecento ad oggi.
Gli «Sguardi di intesa», con cui la curatrice Angela Madesani intitola la mostra, rimandano alla complicità che si instaura fra le artefici degli scatti e i loro soggetti, alla vicinanza fisica ed elettiva fra fotografe e modelle, nata dalla comune condizione di donne, al di là delle letture e degli stili specifici che queste protagoniste, da una parte e dell’altra dell’obiettivo, hanno saputo creare.

Realizzato quasi unicamente con stampe vintage, il racconto espositivo si apre con una fotografia di Tina Modotti che è il punto di partenza per un’analisi su ciò che viene prima, ciò che sta dietro il milieu appariscente della moda, vale a dire il lavoro (anche in questo caso quasi sempre femminile) delle operaie tessili e delle sarte.

E proprio il lavoro femminile diventa fra anni ’60 e ’70 il campo di ricerca e di denuncia per fotografe come Liliana Barchiesi (Milano, 1945), Livia Sismondi (Roma, 1949) e Lori Sammartino (Roma, 1924-71) che pubblicano le loro immagini sulle riviste di impegno politico. A queste rispondono le copertine di «Harper’s Bazaar» firmate da Louise Dahl-Wolfe (San Francisco, 1895-Allendale, New Jersey, 1989), fra le prime fotografe ad occuparsi di moda insieme a Lee Miller (Poughkeepsie, USA, 1907-Chiddingly, Regno Unito, 1977) e Lillian Bassman (New York, 1917-2012), anch’esse esposte in mostra.

Passando attraverso i più enigmatici lavori di Florence Henri (New York, 1893-Compiègne, Francia, 1982) e Irina Ionesco (Parigi, 1930-2022), si incontrano poi alcuni importanti nomi italiani ed internazionali che dagli anni ’60 ad oggi si muovono fra fotografie di moda in senso stretto e sperimentazioni artistiche: Alice Springs (Melbourne, 1923-Monte Carlo, 2021), Elisabetta Catalano (Roma, 1941-2015), Maria Vittoria Backhaus (Milano, 1942), Ellen von Unwerth (Francoforte sul Meno, 1954), Brigitte Niedermair (Merano, 1971), Vanessa Beecroft (Genova, 1969), Lucia Giacani (Jesi, 1976) fino alle più giovani Angelica Cantù Rajnoldi e Veronique Mazzoli.

Attraverso le immagini di tutte queste donne (in alcuni casi modelle prima ancora che fotografe), la mostra offre un punto di vista capovolto ed inedito sul mondo della moda.

«Firenze, Palazzo Strozzi» (1957), di Lori Sammartino. Alberto Damian | Gallery. © Archivio Lori Sammartino / Daniele Petiziol

Mario Alberto Ratis, 20 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

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