Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Nel giardino di Livia

Silvano Manganaro

Leggi i suoi articoli

Alessandra Bonomo presenta sino a metà maggio il lavoro di Harry Adams attraverso tre grandi lavori pittorici che reinterpretano opere o edifici storici come La Torre di Babele (nell’interpretazione di Brueghel), il Seminario di San Pietro in Scozia e, soprattutto, il Giardino di Livia, la decorazione ad affresco proveniente dalla villa della moglie di Ottaviano Augusto a Prima Porta e conservata nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.

«Babelturo», 2015The «Impossible Garden» è, infatti, una grande pittura composta da quattro pannelli a olio, carboncino e cera a encausto che rivivifica il soggetto originario attraverso esuberanti toni in giallo, arancio e rosa. È una pittura fatta di elementi pienamente dipinti e altri appena abbozzati con linee a carboncino e tela grezza. Un giardino totalmente fittizio, quello di Livia, ma assolutamente credibile, così come il nome Harry Adams, inventato da due artisti amici, Adam Wood (1965) e Steven Lowe (1966) che, conosciutisi al college nel 2008, dopo diverse collaborazioni come musicisti e fotografi hanno cominciato a lavorare insieme come pittori.

Riproporre uno straordinario esempio di pittura romana vuol dire quindi, per i due artisti inglesi, rielaborare il concetto di originalità e di identità dell’artista: chi era infatti l’autore della decorazione di Prima Porta? Che idea di arte avevano gli antichi? Con un accento contemporaneo Harry Adams getta così sul tavolo problemi come questi, costringendoci a porre domande che non vorremmo affrontare o scartare questioni che d’improvviso appaiono banali.

Silvano Manganaro, 11 aprile 2015 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Una proiezione monumentale (22 metri) del 92enne artista tedesco è fruibile nella sede romana di Gagosian, prima mostra in una galleria italiana dal 1983

Alla Gnam si apre la mostra «che intende contestualizzare i capolavori esposti in una sorta di “sociologia” culturale fondata soprattutto sulle innovazioni scientifiche e tecnologiche che ne hanno accompagnato la creazione», dichiara il curatore Gabriele Simongini

Le opere dei tre artisti in mostra sono una «sintesi della storia contemporanea tra passato, presente e futuro». Il 17 gennaio sarà annunciato il vincitore

La collezione d’arte contemporanea di Giovanni e Clara Floridi è aperta al pubblico in zona Tiburtina: sono 152 le opere ora esposte in una sede che comprende residenze per artisti e che ospiterà mostre dedicate all’arte italiana d’oggi

Nel giardino di Livia | Silvano Manganaro

Nel giardino di Livia | Silvano Manganaro