Giusi Diana
Leggi i suoi articoliDopo i recenti lavori di restauro dei mosaici su fondo oro e la messa in funzione del nuovo impianto di illuminazione a Led, la Cattedrale di Santa Maria la Nuova, meglio conosciuta come Duomo di Monreale, è tornata a risplendere. Abusato quando si dà notizia di restauri, in questo caso il verbo «risplendere» è davvero quello più appropriato per la profusione di oro nella superficie musiva più estesa d’Italia (6.430 metri quadrati) e seconda al mondo dopo Santa Sofia a Instabul: 130 grandi riquadri con storie dell’Antico e del Nuovo Testamento e innumerevoli figure isolate decorano tutte le pareti interne. Si possono distinguere tre cicli principali (nella navata centrale, nel presbiterio e nell’abside maggiore) e due cicli secondari nelle due navate laterali e nelle due absidi minori. A realizzarli squadre di mosaicisti di origine bizantina, ma anche locale, secondo lo schema iconografico della Cappella Palatina, qui ampiamente dilatato date le dimensioni della Cattedrale.
Il monumento, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2015 e unicum dell’arte medievale siciliana, è oggetto di un restauro finanziato con risorse del «Piano Sviluppo e Coesione. Patto per la Sicilia» per 1,1 milione di euro. Iniziato a maggio 2023 l’intervento è stato redatto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Palermo ed eseguito dall’impresa Lares di Venezia. A causa di infiltrazioni nell’area dell’abside e del presbiterio, i mosaici presentavano dei problemi di conservazione nelle zone prossime alle linee di gronda. Dopo i lavori di manutenzione straordinaria sulla coperture, le tessere sono state quindi pulite e consolidate e, poiché anche l’enorme afflusso di visitatori ha contribuito agli effetti negativi dell’umidità di condensa, si è ovviato al problema migliorando il naturale sistema di ricambio d’aria.
Il sistema di illuminazione, ormai obsoleto, è stato sostituito con apparecchi progettati su misura da Zumtobel, leader nel settore dell’illuminotecnica. L’obiettivo era illuminare le superfici nel modo più discreto e naturale possibile, con soluzioni non invasive e reversibili, creando allo stesso tempo l’atmosfera più adatta ai diversi usi, liturgici e museali, del monumento, «Si va da una navata festosamente illuminata per la messa solenne a Pasqua o Natale, a un servizio di ringraziamento in cui giochiamo consapevolmente anche con le ombre. Anche per le visite guidate storico artistiche è prvista una specifica illuminazione di precisione», spiega Holger Leibmann, complex project manager di Zumtobel e responsabile del progetto di Monreale.
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