Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliNel 1574 Stefano Guazzo ambientava a Casale Monferrato il dialogo «La civil conversazione», best seller europeo fra Cinque e Seicento. Il dialogo è quello tra un uomo malinconico, ritiratosi in solitudine dopo una pandemia, e un amico medico, che riconosce nel dialogo e nella relazione con gli altri il fulcro dello sviluppo etico e spirituale dell’individuo, delle singole comunità e dell’intero genere umano. Un dialogo necessario, oggi più che mai, in uno scenario internazionale che non contava un così alto numero di guerre dal secondo conflitto mondiale. Necessario quanto la lentezza, la meditazione e il rapporto con il territorio della nostra storia e delle nostre origini che, nella quarta edizione di Panorama, la mostra diffusa creata dal consorzio Italics, coincide con un altro meraviglioso angolo d’Italia, il Monferrato, dopo Procida (2021), Monopoli (2022) e L’Aquila (2023). Da mercoledì 4 a domenica 8 settembre, Camagna, Vignale, Montemagno e Castagnole si popoleranno di opere di arte antica, moderna e contemporanea realizzate da oltre 60 artisti attivi dal II secolo ai giorni nostri, selezionate o commissionate da 61 gallerie tra le quali Alfonso Artiaco, Botticelli Antichità, Cardi Gallery, Galleria Continua, Giacometti Old Master Paintings, Massimo De Carlo, Frediano Farsetti, Galleria dello Scudo, Lia Rumma, Tornabuoni, Tuccin Russo e molte altre ancora.
Vincenzo Agnetti, Marco Bagnoli, Claire Fontaine, Francesco Iodice, Alex Katz, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Ottone Rosai, Arcangelo Sassolino, Salvatore Scarpitta, Patrick Tuttofuoco e Francesco Vezzoli sono solo alcuni degli autori invitati a realizzare opere site specific o i cui lavori sono stati scelti per riflettere su quattro grandi temi. A Camagna il fil rouge che lega il percorso è il duplice concetto di lavoro e radici, scelto per esprimere l’anima agricola e industriale di un territorio che nel corso, in particolare del secondo Novecento, è stato oggetto di profonde trasformazioni e transizioni, come gran parte dell’Italia rurale. A Vignale l’attenzione si sposta invece dalle pratiche di sostentamento al genere del ritratto, focalizzandosi sugli aspetti più intimi ed esistenziali che caratterizzano l’identità sia personale sia collettiva di un’intera comunità. A Montemagno si guarda poi al tema della caducità e alla consapevolezza della morte, che sin dalla notte dei tempi l’uomo ha elaborato con riti, cerimonie e percorsi iniziatici metafora del mistero della vita e della sua fine. A Castagnole, infine, si celebra la sacralità dell’arte, capace, sia nelle sue varianti laiche che religiose, di elevare la mente e lo spirito umano alle vertigini dell’infinito.
Una piccola ma significativa porzione di quel verdeggiante territorio fatto di colline, borghi e vigneti, amato da Pavese e Fenoglio, esteso sino a lambire le pendici dell’Appennino ligure tra le province di Asti e Alessandria, patrimonio Unesco dal 2014, dove «i temi in sequenza vogliono essere anche metafora dei viaggi iniziatici rinascimentali: un esempio su tutti l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna del 1499. Un testo dove il protagonista compie un percorso di crescita e di trasformazione interiore attraverso alcune tappe dove l’incontro con persone, opere d’arte, architetture o pensieri, ma anche prove e riflessioni esistenziali lo cambierà in modo sostanziale», spiega il curatore Carlo Falciani. «Panorama Monferrato», con il patrocinio dell’Unesco, del Mic e della Regione Piemonte, ha come main partner per il terzo anno consecutivo Belmond. Tra le novità di quest’anno, infine, da segnalare la sinergia con l’Associazione Gruppo Apollo, di cui il consorzio Italics entra a far parte. «La sinergia fra tutti gli operatori attivi nel mercato dell’arte e della produzione culturale è l’unica via che possa portare alle auspicate riforme in un processo di semplificazione amministrativa e impulso economico che da anni il settore richiede a gran voce e che oggi, alla luce degli adeguamenti annunciati da altri membri dell’Unione Europea, sono necessarie per la sua sopravvivenza. L’ingresso di Italics nel Gruppo Apollo, collaborazione di cui siamo orgogliosi, costituisce un tassello essenziale nel progetto comune di valorizzazione e promozione del nostro patrimonio culturale passato, presente e futuro a beneficio di tutta la collettività», concludono Lorenzo Fiaschi e Pepi Marchetti Franchi, presidente e vicepresidente di Italics.
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