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Milano. Con oltre 11 mila ingressi nei tre giorni d’apertura, tra il 4 e il 6 ottobre, si è chiusa con successo la terza edizione di GrandArt - Modern & Contemporary Fine Art Fair, organizzata negli spazi di The Mall, in Porta Nuova, da Ente Fiera Promoberg, presieduta da Fabio Sannino, e Media Consulter di Sergio Radici, e diretta da Angelo Crespi.
Una manifestazione che, spiegano i promotori, si propone come punto d’incontro degli artisti, delle gallerie e dei collezionisti che amano «il saper fare nell’arte contemporanea». Non a caso, una delle mostre collaterali era dedicata a Domenico Gnoli (1933-70), pittore del dopoguerra che, grazie alla sua profonda cultura visiva e alla sua visionarietà, ha saputo essere attualissimo nel suo tempo, pur affidandosi a tecniche antiche.
Per l’altra mostra «Ex Voto – per arte ricevuta» Angelo Crespi ha chiesto a oltre 200 pittori di creare altrettanti piccoli lavori (13x18 centimetri) rappresentativi del proprio stile. E un pittore-pittore, di grande maestria, è anche Gianluca Corona (rappresentato da Salamon Fine Art, Milano), vincitore del premio The Bank Contemporary Art, destinato al «miglior rappresentante della tradizione pittorica italiana interpretata in chiave contemporanea».
Cinquanta le gallerie italiane e internazionali presenti (nell’allestimento nuovamente curato dallo Studio Michele Piva) che, come spiega al «Giornale dell’Arte» Lorenza Salamon, ideatrice della manifestazione con Federico Rui, «hanno registrato tutti (me compresa), vendite più che soddisfacenti». Esponente del comitato scientifico di GrandArt, Lorenza Salamon precisa: «siamo molto soddisfatti perché abbiamo avuto un notevole incremento di pubblico in termini di quantità ma anche di qualità. Il che, a nostro parere, conferma la necessità di offrire un’alternativa alle grandi fiere di tendenza, con una manifestazione che sappia valorizzare, con originalità e con uno sguardo contemporaneo, la pittura, la scultura e il disegno di area figurativa, prestando al contempo una forte attenzione alle tecniche. Del resto, sebbene all’arte figurativa sia data scarsa visibilità, essa rappresenta l’85 per cento delle transazioni mondiali. Ha dunque un peso economico importante e, oltre agli artisti e ai galleristi, dà lavoro a un comparto molto vasto. Senza contare che l’interesse per questa forma d’arte è in evidente crescita a livello mondiale: se guardando ai top price internazionali, vedremo che sono presidiati in larga maggioranza da artisti figurativi europei, americani e cinesi».
Conferma Sergio Radici, coordinatore di Grand Art: «abbiamo avuto ottimi riscontri sia sul versante commerciale sia su quello del pubblico, che è accorso numeroso e che ha registrato presenze qualificate, con numerose personalità. Le gallerie hanno apprezzato la formula dedicata all’ambito della figurazione, lungamente messa nell’angolo nel sistema dell’arte, ma che ora ritrova visibilità anche a livello internazionale. E anche l’accoglienza che il pubblico ha riservato a questo evento è stata impressionante. Resta però, ovviamente, il nostro impegno a migliorare ancora, in vista dei prossimi appuntamenti».

Un momento dell'edizione di quest'anno di GrandArt
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