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Uno scorcio degli spazi interni di Pace Gallery ad Hong Kong

Courtesy of Pace Gallery

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Uno scorcio degli spazi interni di Pace Gallery ad Hong Kong

Courtesy of Pace Gallery

Pace Gallery chiude ad Hong Kong

La storica galleria americana lascia l’H Queen’s ma conferma la sua presenza in Asia attraverso uffici e collaborazioni nella Regione

Monica Trigona

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Pace Gallery, una delle principali gallerie d’arte contemporanea a livello internazionale, chiuderà entro la fine di ottobre il proprio spazio espositivo a Hong Kong. Fondata nel 1960 da Arne Glimcher, la galleria rappresenta alcuni tra gli artisti e gli archivi più influenti del XX e XXI secolo. La decisione di lasciare la sede all’interno dell’H Queen’s è stata presa in corrispondenza della scadenza del contratto di locazione, e si inserisce in un contesto più ampio di ridimensionamento da parte di numerose realtà internazionali attive nella città.

Attualmente, la galleria ospita una mostra dell’artista cubano Alejandro Piñeiro Bello, in programma fino al 18 ottobre. Con la chiusura dello spazio, Pace manterrà operative le sue sedi amministrative a Hong Kong e Pechino, continuando a lavorare con collezionisti, artisti e istituzioni locali e regionali. Presente a Hong Kong dal 2014, Pace aveva inizialmente aperto i battenti nello storico Pedder Building, per poi trasferirsi nel 2018 all’H Queen’s, un grattacielo di 26 piani concepito per ospitare gallerie di alto profilo. Al momento della sua inaugurazione, l’H Queen’s era stato salutato come un nuovo centro nevralgico per l’arte contemporanea asiatica, attirando nomi di rilievo come David Zwirner, Tang Contemporary Art e Hauser & Wirth. Negli anni successivi, tuttavia, molte di queste realtà hanno lasciato l’edificio. Anche Pearl Lam, Ora-Ora e Whitestone hanno chiuso i loro spazi all’interno della struttura.

La crisi dell’H Queen’s riflette le difficoltà più ampie del mercato dell’arte a Hong Kong. Il calo della spesa da parte dei collezionisti cinesi continentali, le crescenti pressioni politiche da parte di Pechino e l’indebolimento del mercato globale hanno reso meno sostenibile la presenza stabile di molte gallerie straniere in città. Nel 2023, anche Lévy Gorvy Dayan ha interrotto le proprie attività a Hong Kong, citando un cambiamento significativo nelle abitudini dei clienti. Pur senza uno spazio espositivo permanente, Pace non abbandona il proprio impegno nella Regione. La galleria continuerà a operare attraverso i suoi uffici e valuterà eventuali nuovi spazi in città, qualora si presentassero opportunità adeguate. L’obiettivo è mantenere un dialogo costante con la scena artistica della Grande Cina, anche attraverso collaborazioni con musei, curatori e istituzioni pubbliche e private. La galleria sottolinea inoltre il proprio ruolo pionieristico nell’area, essendo stata la prima realtà internazionale ad aprire una sede in Cina continentale, a Pechino nel 2008, seguita da Hong Kong nel 2014.

Monica Trigona, 06 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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Pace Gallery chiude ad Hong Kong | Monica Trigona

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