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Redazione GDA
Leggi i suoi articoliPadova. Da oggi al 15 marzo il Teatro Anatomico di Palazzo del Bo ospita «Gare de l’Est», un'esposizione a cura di Chiara Ianeselli, realizzata in collaborazione con Giovanna Valenzano, Maurizio Rippa Bonati e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova, che intende valorizzare e proporre possibili interpretazioni del Teatro Anatomico dell'ateneo patavino. Inaugurato nel gennaio del 1595 sotto il magistero di Girolamo Fabrici d’Acquapendente, è il primo esempio al mondo di struttura permanente creata per l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione di cadaveri.
Il progetto segue le mostre realizzate al Teatro Anatomico de Waag di Amsterdam («Gare du Nord») e al Teatro Anatomico dell’Archiginnasio di Bologna («Gare du Sud») con l'obiettivo di sperimentare diversi formati espositivi (attraverso personali o collettive) e porre in primo piano il singolare patrimonio storico-architettonico di queste strutture.
A Padova le due stanze della cucina anatomica ospitano le opere di Alberto Burri (Città di Castello, 1915 - Nizza, 1995), Nicola Samorì (Forlì, 1977) e Gustave Joseph Witkowski (Nevers, 1844 - Parigi, 1922).
La scultura di Nicola Samorì collega nel marmo una radice a un frammento lunare: un «Cretto» di Alberto Burri. La superficie dell’opera, proveniente dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, ricorda direttamente la struttura dell’epidermide (etimologicamente la struttura che ricopre il derma) e un atlante architettonico del francese Gustave Joseph Witkowski.

Il Teatro Anatomico di Padova
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