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Davide Landoni
Leggi i suoi articoliCome ogni cosa, o forse più di altre, anche la memoria per continuare a esistere deve rimanere al passo con la contemporaneità. Può essere allora la tecnologia a venire in soccorso dei ricordi, a sostenere il percorso che conduce le gesta di un uomo nel futuro che meritano? La pensa così la Paolo Rossi Foundation, nata per custodire e trasmettere la memoria del campione attraverso iniziative culturali e sociali, che a oltre quarant'anni dal Mondiale (1982) che consacrò il calciatore alla leggenda ha scelto di rivolgersi a Emblème, società specializzata nella gestione, valorizzazione e racconto di collezioni d’arte, come anche di tutte le tipologie di beni di passione, talento e memoria.
Il team autoriale di Emblème ha quindi affiancato la Fondazione nella selezione e digitalizzazione dei materiali d'archivio, così come nella scrittura curatoriale della narrazione digitale, utile a strutturare un racconto d'ampio respiro, in cui la dimensione personale si intreccia con quella collettiva. Il risultato è un Caveau Digitale® che non si limita a conservare i ricordi, ma restituisce valore, contesto e prospettiva alla vita e alla carriera di Paolo Rossi. In questo modo si aprono scenari inediti per le attività della Fondazione, con il nuovo strumento che si trasforma in un dispositivo narrativo centrale nell'iniziativa che segna l'ennesimo traguardo, seppur postumo, del fuoriclasse nato a Prato nel 1956.
Se nel 1982 fu il Pallone d'Oro a consacrarne il percorso sportivo, oggi è una mostra a ricordarlo a quasi cinque anni dalla morte. Pablito, come fu soprannominato durante il campionato del mondo 1978 in Argentina, è infatti il primo sportivo azzurro ad essere celebrato con un'esposizione all'ONU, in programma al Palazzo di Vetro di New York dal 28 maggio al 6 giugno. Promossa dalla Paolo Rossi Foundation e realizzata dalla Worldcamp International, con il patrocinio della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU, della FIGC, del CONI e della FIFA, l’iniziativa segna un momento simbolico e profondamente evocativo: oltre alle imprese calcistiche, racconta l’eredità umana e culturale di Paolo Rossi, un campione che ha saputo incarnare determinazione, umiltà e spirito collettivo, diventando un punto di riferimento per generazioni diverse, ben oltre il campo da gioco.
In concomitanza con la giornata mondiale del calcio, inaugura così un progetto che ripercorre la vicenda di Pablito attraverso una serie di memorabilia significativi della sua carriera, raccolti dagli esordi fino al trionfo mondiale con l'Italia di Enzo Bearzot, insieme a una selezione di oggetti che gli sono appartenuti. Da quelli iconici, come il Pallone d'Oro o la Scarpa d'oro, alle maglie più significative che ha vestito, fino ad arrivare agli scarpini che ha indossato durante Italia-Brasile. Scarpini, per chi non si ricordasse, che consegnarono il pallone alla rete per ben tre volte durante quella memorabile sfida, vinta dagli Azzurri per 3-2.
Una storia esistenziale complessa e stratificata, dunque, che grazie ad Emblème assume ulteriore spessore attraverso una nuova modalità di fruizione. Grazie al Caveau Digitale®, il percorso espositivo si arricchisce di una serie di stazioni digitali interattive, che consentono ai visitatori di esplorare la vita e la carriera del campione. In questo modo, la memoria di Pablito assume un carattere immersivo, coinvolgente, per mezzo di un sistema strutturato che rende accessibili documenti, immagini, video e testimonianze, anche inedite. Un esempio limpido di come la narrazione digitale possa affiancare quella fisica, estendendone efficacia e fruibilità, dimensioni e potenzialità. Nuovo fosforo per ricordi indimenticabili, ma che il tempo avrebbe rischiato di ingiallire, e che ora si ritrovano invece proiettati nel futuro.