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Il Complesso della Pilotta a Parma

Foto © Giovanni Hanninen

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Il Complesso della Pilotta a Parma

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Parma, tre nuovi musei nella galassia Pilotta

Entrano a far parte del complesso l’Antica Spezieria di San Giovanni Evangelista, il Castello di Torrechiara a Langhirano e il Parco archeologico e antiquarium di Veleia, nel Piacentino. Dal 25 giugno biglietto unico per tutte le sedi, valido 30 giorni

Stefano Luppi

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Il complesso monumentale della Pilotta, museo autonomo dello Stato che unisce Galleria Nazionale, Biblioteca Palatina, Teatro Farnese, Museo Archeologico, Museo Bodoni, dal primo giugno si è arricchito di tre importanti nuove sedi. Si tratta dell’Antica Spezieria di San Giovanni Evangelista (riaprirà il 25 giugno, dopo restauri), del castello di Torrechiara a Langhirano (Pr) e del parco archeologico e antiquarium di Veleia a Lugagnano Val D’Arda, nel Piacentino, enti in precedenza gestiti dalla Direzione Regionale Musei (Drm) Emilia-Romagna del Ministero della Cultura (MiC). L’ampliamento dell’offerta culturale per il complesso diretto ad interim da Stefano L’Occaso diverrà per il pubblico fattivo dal 25 giugno poiché da quel giorno il visitatore potrà accedere a tutte le sedi con un unico biglietto da 25 euro che avrà la durata di 30 giorni, seguenti alla visita della Pilotta (restano in vigore anche i ticket singoli). 

Interno dell’Antica Spezieria di San Giovanni Evangelista

L’Antica Spezieria di San Giovanni ha oltre ottocento anni di vita visto che le prime notizie relative alla sua esistenza al complesso abbaziale benedettino di San Giovanni Evangelista risalgono al 1201, ma la sua fondazione potrebbe essere precedente poiché l’antico monastero venne fondato già nel 980 d.C. I meravigliosi arredi adorni di mortai, albarelli, vasi, alambicchi che ancora la caratterizzano risalgono tra la fine del XVI secolo e ai primi anni del successivo: i monaci fecero ampie modifiche al luogo nel 1766 mentre poco già di cent’anni più tardi, nel 1896, fu lo Stato a divenirne proprietario. La farmacia è aperta al pubblico come museo di sé stessa dal 1951 e degli otto ambienti originari oggi ne restano quattro, le sale del Fuoco, dei Mortai, delle Sirene e del Pozzo. 

Il Castello di Torrechiara, a sud del capoluogo parmense in zona collinare, è stato costruito nel 1448-60 come dimora protetta per Pier Maria Rossi, il conte di San Secondo. Se gli esterni mostrano la struttura caratteristica dei castelli sforzeschi-viscontei, con maniero, antico borgo alto, cortile interno, quattro torri angolari e numerosi locali sotterranei, gli interni presentano sale affrescate, principalmente a temi naturalistici, fantastici e a grottesche, ascrivibili tra gli altri a Cesare Baglione (1525-1615), Giovan Antonio Paganino (notizie 1564-94), Benedetto Bembo (1420/25-93?) o Gerolamo Bembo (notizie 1444 post 1488). 

Il Parco di Veleia, infine, conserva i resti del municipium fondato dopo la conquista romana del II secolo a.C. del territorio della tribù ligure dei Veleates. Il foro romano, ancora individuabile, venne pavimentato ai tempi di Augusto da Lucio Licinio Prisco ed era circondato su tre lati da un portico su cui si aprivano botteghe e ambienti pubblici. Nei pressi era anche la basilica, con dodici grandi statue in marmo di Luni, raffiguranti i membri della famiglia giulio-claudia, oggi al Museo Archeologico di Parma. Si tratta di uno dei principali centri archeologici dell’Italia settentrionale, conosciuto fin dal 1760 quando il duca di Parma Filippo di Borbone ne avviò l’esplorazione. Conclude Stefano L’Occaso che ha seguito l’iter di «aggregazione» dei siti secondo il progetto intrapreso dall’ex direttore della Pilotta Simone Verde: «Questa espansione rappresenta un'importante opportunità per valorizzare e promuovere il nostro patrimonio culturale, ripristinando inoltre il rapporto tra l’area archeologica di Veleia e L’Archeologico di Parma, che nacque nato nel Settecento proprio grazie agli scavi condotti in quel sito». 

Castello di Torrechiara

Parco di Veleia

Stefano Luppi, 10 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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