«Pablo Picasso. Guernica» (1976) di Jacqueline de La Baume-Dürrbach, Colmar, Musée Unterlinden (particolare)

© Musée, Unterlinden, Colmar, Christian Kem

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«Pablo Picasso. Guernica» (1976) di Jacqueline de La Baume-Dürrbach, Colmar, Musée Unterlinden (particolare)

© Musée, Unterlinden, Colmar, Christian Kem

Picasso si ispirò al «Trionfo della Morte» di Palermo: parola di Guttuso

A supporto della suggestiva ipotesi, a Palazzo Abatellis una versione tessile di «Guernica», realizzata da Jacqueline de La Baume-Dürrbach, e alcuni disegni preparatori dell’artista spagnolo sono accostati all’affresco tardogotico

L’episodio tra gli studiosi era noto: Renato Guttuso, in compagnia di Cesare Brandi all’Istituto Centrale del Restauro di Roma dove «Il trionfo della Morte» di Palermo si trovava per essere restaurato, ricordò che Pablo Picasso gli aveva detto di conoscere l’affresco siciliano da una illustrazione e che l’opera lo aveva ispirato per «Guernica», dipinta a Parigi nel 1937 per il padiglione spagnolo all’Esposizione universale. Guttuso, già nel 1940, scrivendo sotto lo pseudonimo di Telemaco su «Il Selvaggio», annotava: «Guardando un grande pannello di Picasso ripenso al Trionfo della morte di Palazzo Sclafani a Palermo […] le due opere hanno dei legami fortissimi, ma anche legami formali [...] vi si riscontra quasi identità di schemi. Il cavallo scheletrico del Trionfo diviene in Picasso impazzito (la testa è quasi la stessa). Anche se Picasso conosce questo Trionfo, [...] egli è così profondamente entrato nell’ingranaggio poetico di quel dramma da averne prodotto uno equivalente». La suggestiva ipotesi, che tale rimane in assenza di prove documentarie autografe di Picasso, è al centro della mostra «Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso» in Palazzo Abatellis fino al 2 marzo 2025.

Un’immagine dell’affresco «Il Trionfo della morte» alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis

L’affresco tardogotico del «Trionfo della Morte», di un anonimo maestro del XV secolo, nel magistrale allestimento di Carlo Scarpa, viene per la prima volta a fronteggiarsi con l’arazzo (1976) di «Guernica», una versione tessile del capolavoro picassiano proveniente dal Museo Unterlinden di Colmar, commissionata dal collezionista Nelson Aldrich Rockefeller a Jacqueline de La Baume Dürrbach su autorizzazione di Picasso e prodotta in tre esemplari. Le similitudini iconografiche tra le due opere sono particolarmente evidenti nella testa del cavallo scarnificato. 

A supportare l’ipotesi che Picasso si fosse ispirato all’opera siciliana, sulla base del raffronto stilistico, ci sono gli schizzi preparatori che l’artista spagnolo realizzò di getto subito dopo avere saputo del bombardamento della cittadina basca di Guernica; uno di essi, in prestito dal Museo Reina Sofía, si trova in mostra accostato a un disegno inedito di Guttuso che analizza le due teste dei cavalli di Guernica e del Trionfo. Dalla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma arriva invece la «Crocifissione» del 1940-41 di Renato Guttuso, in cui, come scrive Brandi: «L’ascendente di Picasso non agisce in modo servile, ma dirompente». Un approfondimento sui rapporti che legavano Guttuso a Picasso, che si erano conosciuti e frequentati a partire dal 1947, è presente in mostra attraverso documenti e fotografie provenienti dagli Archivi Guttuso. La mostra è a cura di Serena Baccaglini, Marco Carapezza degli Archivi Guttuso e Maddalena De Luca, direttrice della Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis.

«Studio di una testa di cavallo (II). Disegno preparatorio per Guernica» (1937) di Pablo Picasso. @Succession Picasso by Siae 2024

Renato Guttuso, «Due teste di cavalli (studio per Guernica come trionfo della morte)» (1983) di Renato Guttuso. Collezione Archivi Guttuso. Foto: Gaia Schiavinotto. © Renato Guttuso by Siae 2024

Giusi Diana, 30 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

Picasso si ispirò al «Trionfo della Morte» di Palermo: parola di Guttuso | Giusi Diana

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