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Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliEra il 1861, anno dell’unità nazionale, quando Giovanni Morelli e Giovan Battista Cavalcaselle si misero in viaggio tra l’Umbria e le Marche, su incarico dell’allora ministro della pubblica istruzione, Francesco De Sanctis. Scopo della spedizione, la catalogazione di tutte le opere d’arte che appartenevano allo Stato Pontificio e che, dopo la proclamazione del Regno d’Italia, sarebbero dovute diventare patrimonio pubblico. Erano trascorsi solo pochi decenni da quando la fotografia aveva fatto la sua apparizione come tecnologia rudimentale e da lì a poco sarebbe diventata un media e uno strumento di propaganda. Questo lungo percorso e il patrimonio dell’Iccd-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, il più grande archivio fotografico italiano, è al centro della puntata di mercoledì 7 maggio di «Art Night», in onda alle 21,15 su Rai 5. «Storie di un paese fotogenico», di Francesco D’Arma e Marco Odetto, per la regia di Odetto, è un documentario prodotto da Rai Cultura, con il contributo di Rai Teche e la voce narrante di Veronica Pivetti.
Il racconto inizia dall’uso primigenio della fotografia, quello di testimoniare la realtà come sostituto del quadro dipinto. Spiega lo storico della fotografia Gabriele D’Autilia, nel corso del programma: «Inizialmente, l’immagine che si forma da sola, senza la mediazione umana, appare come una sorta di prodigio». Mentre Stefano Valentini, esperto in tecniche fotografiche, racconta il ritrovamento, negli archivi dell’Iccd, di scatole con la scritta «Da sviluppare»: sono scatti del 1906 dell’orientalista Francesco Gallina in missione all’estero. Con un bagno di sviluppo risalente a decenni fa, si cerca di ottenere un risultato simile alle foto dell’epoca. Mentre il docente di estetica all’Università Roma Tre, Paolo D’Angelo, ricorda l’importanza della fotografia nello studio delle opere d’arte citando un concetto espresso dal critico Federico Zeri: la storia dell’arte è un gioco in cui vince chi ha più fotografie.

Una fotografia del Duomo di Firenze e del Battistero conservata presso l’Iccd-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Così, i primi fotografi e ricercatori tra Ottocento e Novecento inventano uno stile. Prima Romualdo Moscioni, che documentò il romanico in Puglia, poi l’architetto e ingegnere Giovanni Gargiolli, che inventò un nuovo teleobiettivo; mentre, nel 1895, nasceva il Gabinetto fotografico nazionale. Si giunse al 1975 perché il Gabinetto si fondesse con l’Aerofototeca Nazionale (che raccoglie le foto aeree, soprattutto di guerra) e con l’Ufficio del Catalogo, per dar vita all’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, il più imponente archivio fotografico del nostro Paese. Nell’intervallo di un secolo, all’interno dell’Iccd si è accumulata la documentazione visiva del nostro patrimonio culturale, artistico e storico; dalle guerre alla ricostruzione, dai terremoti (il documentario si apre con le scene del crollo della Basilica di Assisi) alle alluvioni.
Ma esiste anche l’arte stessa della fotografia. Il documentario di Rai 5 ricorda il lavoro, catalogato dall’Iccd, di alcuni importanti artisti della macchina fotografica. Fra loro, un nome femminile: Sebastiana Papa (Teramo, 1932). La fotografa ritrasse paesi esteri con situazioni complesse come l’Afghanistan, l’India, Israele. Mentre in Italia riuscì a conquistare la fiducia di altre donne, altrettanto difficili da approcciare: le monache dei conventi di clausura, ritratte in scatti memorabili.
Il documentario si chiude con il focus sulla fotografia digitale odierna e sulle residenze d’artista, che rendono l’Iccd un luogo vivo e aperto alla sperimentazione. Fino al 20 giugno, nella sede del Complesso di San Michele a Roma, è allestita una mostra di Olivo Barbieri, frutto, appunto, del progetto di residenza d’artista offerto dall’Istituto annualmente.
La puntata di «Art Night», con il documentario «Storie di un paese fotogenico», è disponibile, dopo la messa in onda, sul sito web di Rai Play.

Una fotografia della concattedrale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo a Troia (Fg) conservata presso l’Iccd-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione

Una fotografia della Basilica Palladiana in Piazza dei Signori a Vicenza conservata presso l’Iccd-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
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