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10 Corso Como © Alessandro Saletta - DSL Studio

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10 Corso Como © Alessandro Saletta - DSL Studio

Post-human, ironia e malinconia da 10 Corso Como

Da Yohji Yamamoto ad Andrea Branzi a Cinzia Ruggeri, arte, moda e design si mescolano nelle mostre di 10 Corso Como, «il giardino segreto», concept store milanese per eccellenza, preso in cura da Tiziana Fausti 

Nicola Zanella

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Che sia arte, design o moda, o ancora meglio una mescola di tutti e tre, poco importa, basta che abbia un’anima, meglio se nostalgica e ironica. A Tiziana Fausti piace così e le mostre di 10 Corso Como sono così, piene di anima e di profondità. Tiziana Fausti, bergamasca spontanea e generosa, si racconta e ci racconta la sua avventura alla guida del concept store milanese per eccellenza.

10 Corso Como, chi glielo ha fatto fare? E ora che l’ha fatto cosa pensa che possa dare in più a Milano?
Ho sempre considerato 10 Corso Como un luogo magico, un vero giardino segreto. Mi sembrava assurdo che un posto così importante per Milano e la moda potesse scomparire. Ho deciso di occuparmene, cercando idee innovative e contemporanee sia nella moda che nella cultura. 10 Corso Como è una realtà impegnativa, ma di grande stimolo, che non mi dà un attimo di tregua e mi arricchisce continuamente. Mi considero una persona piena di entusiasmo, amo confrontarmi con persone intelligenti, colte e preparate con le quali poter condividere in modo diretto e trasparente. Il programma che offre 10 Corso Como è intenso, ci sono moltissime attività che mi interessano: a febbraio presenteremo il festival dei profumi Olfactory Signals, un’installazione speciale dal titolo «The Waves» dedicata a giovani designer tra cui Hodakova e Duran Lantink, e ospiteremo brand innovativi come Gentle Monster che porteranno in 10 Corso Como la loro visione tecnologica post-human, unica nel suo genere.

Le mostre che propone 10 Corso Como, da Yohji Yamamoto ad Andrea Branzi. Sembra un’attrazione fatale per quegli artisti che mescolano più discipline e che con la pratica restituiscono poesia al quotidiano: che cosa ti attrae di questi creativi? Qual è la loro forza?
Seguo semplicemente il mio entusiasmo e il mio sentire. Di Andrea Branzi ho sempre ammirato la sensibilità poetica e sperimentale. La mostra, tuttora in esposizione, è emozionante. Al centro ci sono i gioielli che vengono esposti non come segno di preziosità, ma come oggetto dal forte valore simbolico. Documenti, disegni e fotografie si muovono con eleganza tra spazio domestico e urbano. A maggio abbiamo in programma una mostra di fotografia dedicata a Guido Guidi. Si focalizza su ombre, riflessi, luci inattese; una sequenza di immagini emozionanti. Considero Yohji Yamamoto un artista, più che un couturier. La mostra che abbiamo presentato lo scorso maggio ha comunicato tutta la poesia e delicatezza del mondo giapponese. Continueremo ad alternare stilisti che hanno creato la storia del costume con giovani emergenti che possano comunicare la contemporaneità e le nuove espressioni della moda.

 

10 Corso Como, Andrea Branzi exhibition © 10 Corso Como

10 Corso Como, Andrea Branzi exhibition © 10 Corso Como

Lei è bergamasca, ed è ancora molto legata al suo territorio, qualche iniziativa artistica che sosterrà in futuro e in generale qualche motivo, per un’amante dell’arte, per visitare Bergamo?
Amo la mia città e cerco di sostenerla anche con iniziative legate alla cultura e all’arte come strumenti di conoscenza e condivisione, per esempio con le attività di GAMEC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. In particolare, nel 2023, in occasione della nomina di Bergamo a Capitale italiana della cultura, il marchio Tiziana Fausti è stato partner istituzionale di GAMEC sostenendo la mostra «Rachel Whiteread - ... And the animals were sold», un’installazione inedita pensata in relazione alla città e in conversazione con l’architettura e la storia del Palazzo della Ragione. Quest’anno GAMEC porterà a Bergamo un progetto espositivo di Maurizio Cattelan che coinvolgerà in modo attivo le comunità del territorio, un’occasione unica per rivedere luoghi trasformati in una visione artistica.

Due aggettivi ricorrono spesso per raccontare gli artisti che le piacciono: ironico e malinconico. Perché per lei sono due attributi così importanti? Forse non solo nell’arte, ma nella vita in generale?
Io sono così, malinconica e ironica, e mi ritrovo per esperienze vissute a rivedere nell’ironia sorrisi e tristezze. Banksy ne è la riprova. Le situazioni divertenti alleggeriscono, ma l’emozione nasce dalla melanconia. Ci sono artisti che per amicizia e conoscenza rimangano posizionati nei miei pensieri e altri invece stimolano la mia curiosità: Marcello Maloberti, Marina Abramovich, Elmgreen & Dragset e Paola Pivi. Anche il progetto «Ripensare 10 Corso Como» ha un approccio di natura curatoriale: il concept è infatti arricchito da collaborazioni con designers internazionali, Jesper Eriksson, Laurids Gallée, Odd Matter, Sam Chermayeff, The Back Studio, mentre alle pareti sono appese opere che amo molto della mia collezione personale. Per me è come sentirmi a casa. Questo processo di interazione rispecchia la mia visione di spazio immaginato come una piattaforma dinamica di scambio culturale e creativo che si configura come un’armoniosa sinfonia, dove ogni voce, prospettiva e collaborazione tra diversi protagonisti contribuisce a creare un dialogo corale che dà vita a un’esperienza coesa e poliedrica.

10 Corso Como, Andrea Branzi exhibition © 10 Corso Como

Tiziana Fausti

Visto che questa rubrica si chiama Arte&Impresa, facciamolo un elogio dell’arte all’interno delle aziende, qual è il valore aggiunto che può apportare? Ovviamente non dimentichiamo un elogio pure agli imprenditori che investono in arte, qualcuno di loro che l’ha particolarmente ispirata?
L’arte ha sempre fatto parte di 10 Corso Como e del suo DNA. Una caratteristica che ho sempre apprezzato. Ho voluto continuare questo approccio, ma con la mia personale visione che si apre alla comunità creativa attraverso scambi e conversazioni culturali. Per me, 10 Corso Como è uno spazio vibrante e in continua trasformazione dove energia e rapporti umani incontrano arte, moda e cultura.

Nicola Zanella, 30 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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