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Quando Carpi carpì Newton

Stefano Luppi

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Carpi è una delle capitali italiane del comparto moda-tessile-abbigliamento, capofila di un distretto che coinvolge 2.600 aziende con un fatturato annuo totale di circa 3 miliardi di euro. Una città legata a filo doppio con uno dei più celebrati fotografi del mondo, Helmut Newton (Berlino, 31 ottobre 1920-West Hollywood, Usa, 23 gennaio 2004)

A Helmut Newton i Musei di Palazzo dei Pio dedicano la rassegna «A Gun For Hire, Selection. Le fotografie per Blumarine 1993-99», fino all’11 dicembre. Curato da Luca Panaro in collaborazione con la Helmut Newton Foundation di Berlino e June Newton, il percorso racconta la fulgida stagione che ha visto il maestro tedesco lavorare per una delle aziende simbolo del comparto tessile di Carpi, prossima a compiere il suo quarantesimo anniversario nel 2017. Per Blumarine, Newton ha ideato campagne di comunicazione che hanno coinvolto nel tempo icone mondiali della femminilità come Carré Otis, Nadja Auermann, Carla Bruni, Monica Bellucci ed Eva Herzigova. Una sessantina di fotografie e svariati materiali, come cataloghi pubblicati e documenti, sono suddivisi in tre macrosezioni.

La parte principale è costituita da 34 fotografie di grande formato: una selezione di quelle realizzate per Blumarine insieme a una dozzina di scatti realizzati negli stessi anni per altre griffe italiane e straniere (Thierry Mugler, Yves Saint Laurent, Gianni Versace). A ciò si aggiungono otto stampe originali provenienti dall’archivio aziendale, acquistate direttamente dal fotografo negli anni ’90. Un secondo blocco di materiali è dedicato al contesto in cui si sono sviluppate queste campagne di Newton, documentate da cataloghi che in quegli anni divennero veri e propri oggetti di promozione e da una selezione di look fotografati provenienti dagli archivi Blumarine.

La terza sezione è costituita dagli album originali di lavoro del fotografo dedicati non solo alla moda ma anche al suo mondo di immagini e immaginari, sono pezzi in grado di rendere leggibili e comprensibili le «storie» che le sue fotografie restituiscono. A proposito delle motivazioni sottostanti l’evento espositivo, Manuela Rossi, direttrice dei Musei comunali, spiega: «Un filo rosso nel 2016 lega le attività espositive dei Musei di Palazzo dei Pio e Carpi Fashion System: non “solo” moda, ma ricerca e studio che portano a definire un’idea di bellezza, fascino e desiderio che da sempre accompagna la moda.

Se nel Museo della Città il tema è declinato sotto un profilo storico, socioculturale e produttivo, se con la mostra conclusa a giugno “White. Il bianco nella moda-1960-2010: da Pierre Cardin a Prada” si è aggiornato questo approccio di ricerca, con l’attuale mostra di fotografie di Helmut Newton si percorre un  momento specifico non solo del percorso produttivo di un’azienda di moda, ma anche della costruzione dell’identità, dell’immagine del brand e dell’approccio comunicativo al mercato.

La mostra nasce con un approccio più ampio rispetto a un’esposizione di fotografia di moda o di fotografie di Helmut Newton: è una selezione originale e mai esposta in Italia, che nel far conoscere ulteriormente l’autore riconduce al contesto economico della Carpi degli anni Novanta e delle scelte di un’impresa fortemente ancorata al territorio, come Blumarine di Anna Molinari». A inizio ottobre Carpi ospita inoltre la «Festa del Gioco», voluta dall’Unione Terre d’Argine e riassumibile nella grande installazione allestita nel centro storico «Il cielo. Impulsi creativi», curata dallo Studio ma0 di Roma specializzato in floating architecture.

Stefano Luppi, 15 ottobre 2016 | © Riproduzione riservata

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