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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliHa incassato in totale 10,7 milioni di euro la prima parte, quella più importante, dell’asta di arte contemporanea che Dorotheum ha tenuto il 26 novembre, con una percentuale di venduto per numero di lotti del 71% (69 lotti sui 96). È stata la migliore asta di questo settore nella storia di Dorotheum, come dichiara il comunicato stampa della società.
Sono stati registrati due record: per Maria Lassnig, il cui olio su tela del 1985 «Der Wald» («Il bosco»), partito da stime di 220-320mila euro, è salito fino a 491mila; e per Giuseppe Uncini, che aveva un «Cementoarmato» del 1961 di 150x96 cm passato di mano a 295.800 euro contro stime di 80-120mila. A proposito di artisti italiani, erano molte le opere di nostri connazionali in catalogo: di 69 opere vendute, 27 (vale a dire il 39% dei lotti). La presenza «azzurra» nei cataloghi di Dorotheum di arte contemporanea è sempre rilevante; non lo è forse però mai stata in queste proporzioni finora.
In ogni caso il prezzo più alto, come da attese, è stato spuntato dall’americano Robert Indiana, che aveva la serie completa dei suoi «Numbers One through Zero», dieci sculture in alluminio (n. 8 di una tiratura di 8) che sono state aggiudicate a 969mila euro (stime 700-900mila). Un’opera senza titolo di Martin Kippenberger, del 1989-90, ha cambiato titolare a 873mila euro, moltiplicando le stime di 280-350mila. Ben oltre le stime è salito anche un «Concetto spaziale. Attese» del 1965-66 di Lucio Fontana, quattro tagli giallo, 46,3x55,5 cm. Il nuovo proprietario se l’è assicurato per 769.500 euro, contro quotazioni di 450-650mila. Un’opera senza titolo di Sigmar Polke del 1986 (acrilico e gouache su cartone, 199x135,5 cm) ha superato le stime di 450-550mila euro andando venduta a un prezzo finale di 588.500.
Tra le altre opere italiane, «Zone riflesse» del 1964 di Paolo Scheggi, partito da 200-300mila euro di stima è stato aggiudicato a 454.400; una «Superficie blu» del 2006 di Enrico Castellani, 120x150 cm, partita da una quotazione di 240-320mila euro, ne ha fruttati 344.600; «Rosso», del 1973, di Agostino Bonalumi, è partito per 295.800 euro (stime 150-200mila). Sono stati un po’ più contenuti gli esiti dell’asta di arte moderna e contemporanea, il giorno prima (il 25). Il prezzo maggiore è stato ottenuto da un disegno a gesso nero su carta di Egon Schiele, un «Nudo femminile seduto» di 29,5x46 cm battuto a un prezzo finale di 405.600 euro su stime di 140-220mila. A poco sopra le stime di 80-100mila euro (per la precisione 106.250) è invece passata di mano una tempera su carta montata su tela di Giacomo Balla del 1920-25, «Linee andamentali + fiore - Motivo per tappeto».
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