Quotati in borsa è la nuova rubrica di «Il Giornale dell’Arte» curata da Alberto Fiz che rappresenta uno strumento innovativo indispensabile per investitori e collezionisti. Una bussola per orientarsi in un sistema spesso opaco, un indice esclusivo che mette a confronto l’andamento degli artisti (tre per ogni numero) negli ultimi 15 anni rispetto a un particolare segmento del loro mercato attraverso le rilevazioni delle case d'asta italiane e internazionali. L’indice dell’arte poi viene messo in relazione con l’oro, la Borsa italiana (Ftse Mib) e la Borsa americana (Standard & Poor’s 500). Le analisi e i dati sono curati da Roberto Capitanio per «Il Giornale dell’Arte».
In questa prima puntata si possono analizzare i trend di Filippo de Pisis, che è tornato a far parlare di sé alla Biennale 2024 curata da Adriano Pedrosa ma perde il 50% rispetto a 15 anni fa, Lucio Fontana, che invece sta lentamente recuperando la quota che occupava nel 2015, mentre Salvo, nonostante la flessione degli ultimi mesi, ha battuto persino Wall Street, portandosi in testa agli investimenti più favorevoli.
Per non correre rischi l’importante è «Arrivare in tempo», come recita il titolo dell’attesa antologica di Salvo che s’inaugura il primo novembre alla Pinacoteca Agnelli.
Filippo De Pisis. Dipinti
Da qualche tempo Filippo de Pisis (1896-1956) è tornato a far parlare di sé e sono molte le occasioni in cui viene affiancato ad artisti contemporanei a confermare l’attualità della ricerca. Il caso più evidente è quello della Biennale 2024, dove Adriano Pedrosa lo ha collocato accanto al trasgressivo giovane artista americano Louis Fratino. Di recente è entrato nella scuderia della galleria bolognese P420, che lo espone accanto a pittori come Alessandro Pessoli o Monika Stricker. Si tratta di attivare nuovi meccanismi e di coinvolgere investitori giovani che sarebbero rimasti lontani dal maestro ferrarese. Del resto, il suo mercato appare ampiamente sottovalutato con prezzi inferiori anche della metà rispetto a 15 anni fa. Le nature morte della fine degli anni Venti, che nel 2010 potevano sfiorare gli 80mila euro, ora sono disponibili a 35-40mila. Tra gli esiti recenti è piuttosto significativo osservare come il primo giugno 2024 da Farsetti a Prato «Natura morta con il tagliere», 60x67,3 cm, sia stata aggiudicata per 35mila euro, mentre nella stessa occasione non ha trovato un compratore «Natura morta con conchiglie», 1928, 37,5x46,5 cm, che aveva una valutazione contenuta di 16-26mila euro.
Lucio Fontana. Tagli
I Tagli di Lucio Fontana (1899-1968) sono in lento recupero e potrebbero tornare ai livelli del 2015. In 10 anni il suo mercato è stato costretto a scontare la forte spinta speculativa e la generale riduzione degli scambi. Del resto, tra il 2010 e il 2015 i valori sono triplicati. Proprio l’11 novembre 2015 da Sotheby’s a New York «Concetto spaziale. Attese», 1965, 65,4x200 cm, con l’eccezionale caratteristica di avere 24 tagli su fondo rosso, ha raggiunto 16,1 milioni di dollari, record per questa tipologia di lavori. Già nel 2016 le quote si sono ampiamente ridimensionate e da allora è stato confermato il ritracciamento, sebbene oggi sia stata superata la quota del 2021. Le variazioni del grafico sono soggette alla tipologia di lavori proposti dal mercato e negli ultimi mesi sono apparse in asta opere di sicura qualità come «Concetto spaziale. Attese», 1966, 100,6x81 cm, con 7 tagli su fondo rosso che da Sotheby’s a Londra si è imposto per 4 milioni di sterline. In un mercato così selettivo (nell’ultimo anno il tasso d’invenduto ha sfiorato il 30%), con prezzi calmierati, Fontana rimane un buon investimento e nel medio-lungo periodo il suo trend è stato migliore rispetto a quello dell’oro e della Borsa italiana.
Salvo. Paesaggi
Salvo (1947-2015) ha battuto persino Wall Street, portandosi in testa agli investimenti più favorevoli dell’ultimo triennio. Rimasto ingessato sino al 2021, il suo mercato è esploso in pochi mesi con un consenso internazionale che nemmeno gli allibratori più spregiudicati avevano previsto. Non c’è dubbio che la scelta dell’Archivio Salvo di affidarsi alla gallerista americana Barbara Gladstone sia stata vincente. Il record di Salvo è stato stabilito il 28 novembre 2023 da Christie’s a Hong Kong quando «Il Mattino», 1994, 205x327 cm, ha raggiunto un milione di euro. L’attuale venditore aveva acquistato l’opera il 20 maggio 2009 da Sotheby’s a Milano pagandola appena 70mila euro. Del resto, l’indice dei prezzi è passato da un valore di 26mila euro nel 2021 a 111mila di due anni dopo. Tuttavia, di fronte a un incremento così rapido è bene fare attenzione, evitando di finire col cerino in mano. Nel 2024 infatti i valori, ancora molto elevati, hanno subito un rallentamento con una riduzione del 18% rispetto ai massimi. L’importante è «Arrivare in tempo», come recita il titolo dell’attesa mostra antologica di Salvo alla Pinacoteca Agnelli di Torino, dal prossimo 1 novembre al 25 maggio.
Le analisi e i dati sono curati da Roberto Capitanio in esclusiva per «il Giornale dell’Arte».
Attenzione. Gli indici mettono a confronto l’andamento degli artisti negli ultimi 15 anni rispetto a un particolare segmento del loro mercato (viene calcolata la media dei valori considerando i risultati delle case d’asta italiane e internazionali) con l’oro, la Borsa italiana (Ftse Mib) e la Borsa americana (Standard & Poor’s 500).
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