Michela Moro
Leggi i suoi articoliUna coppia di collezionisti si è presentata quest’estate negli uffici della Casa d’Aste Marini di San Remo con le foto di una serie di pezzi da offrire all’asta. Routine, per Christiaan e Jacopo Martini, padre e figlio e proprietari della casa d’aste, finché in un angolo della foto sbiadita del salotto non hanno intravisto un portabastoni particolarmente interessante. L’occhio esperto dei due ha avuto ragione: il portabastoni ricevuto in eredità, da sempre un oggetto di casa, è in realtà uno smagliante vaso cinese, come nei migliori racconti. Il magnifico e raro vaso imperiale, della dinastia Qing che ha regnato per oltre 300 anni, porta il marchio del periodo Qianlong, 1735-1796, è in porcellana della famiglia rosa e ha una decorazione realizzata con la tecnica doucai raffigurante la scena «Tesori per l’imperatore». Nei suoi 71,7 cm di altezza c’è un mondo finemente descritto: il collo, con doppie anse a guisa di testa di Idra è decorato con pipistrelli, pesci, teqing, pendenti colorati e piccole nuvole, simboli di buon auspicio, mentre sulla spalla la decorazione è a motivi floreali.
La pancia è una lunga processione di personaggi spesso in dialogo tra loro, che si muovono in un paesaggio fantastico tra montagne e grandi nuvole colorate, intenti a trasportare tesori e tributi nella Città Proibita; alcuni sono accompagnati da animali fantastici, qualcuno spinge dei carretti carichi di doni, c’è chi guida gli elefanti, chi tira un cavallo, mentre un bambino gioca coi cani su un ponte mentre il fiume sotto scorre tranquillo. Tra i doni anche dei grandi vasi, segno di quanta importanza avessero al tempo questi manufatti. Il piede riprende con altri soggetti gli ulteriori motivi floreali e l’intero vaso, che riporta delicati ornamenti, è finemente decorato con smalti brillanti, con smalto blu sottocoperta e lumeggiature in oro. Sul fondo a smalto bianco il marchio Qianlong a sei caratteri in blu. Un vero e proprio capolavoro, rarissimo, che ha trovato riscontro in un esemplare analogo della collezione del Museo del Palazzo di Pechino, e che ha, ovviamente, già sollevato molto interesse anche internazionale tra gli esperti e gli appassionati. «Quando i collezionisti si sono decisi a venderlo l’hanno trasportato sul sedile posteriore dell’auto, legato solo dalla cintura di sicurezza, senza nemmeno unna coperta di protezione: eravamo veramente stupiti e sollevati che fosse arrivato intatto!», racconta Jacopo Martini. Andrà all’asta dal vivo da Martini a Sanremo il 21 novembre, ovviamente star della vendita, con una stima di 80mila-120mila euro e molte aspettative. «Non abbiamo veramente idea di quale possa essere il risultato, continua Martini, c’è grande interesse perché l’asta, come ovvio, è anche online e al telefono, e i compratori non sempre si manifestato con grande anticipo, certo è che è un pezzo di rara bellezza e l’esemplare al Museo del Palazzo di Pechino è esattamente il suo gemello».
Casa d’Aste Martini, Asta 96, Importanti Opere d’Arte
Esposizione dal 14 al 20 novembre
Incanto 21 Novembre alle 14
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