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«La deposizione dalla croce», una delle quindici casse utilizzate nella Processione del Venerdì Santo a Savona

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«La deposizione dalla croce», una delle quindici casse utilizzate nella Processione del Venerdì Santo a Savona

Restaurata a Savona «La Deposizione dalla Croce» di Filippo Martinengo

È una delle quindici casse processionali che sfilano nella città ligure durante la Processione del Venerdì Santo, databili tra il XVI e il X secolo ma perlopiù settecentesche

Vittorio Bertello

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Il 17 ottobre alle ore 21, nell’antico Oratorio della Confraternita di N.S. di Castello a Savona, verrà presentato il restauro della cassa processionale del Venerdì Santo «La Deposizione dalla Croce», opera datata 1793 e realizzata dallo scultore Filippo Martinengo, detto il Pastelica (1750-1800). L’intervento conservativo, reso possibile grazie al contributo economico della Fondazione De Mari, dà una nuova vita a una delle opere più significative della tradizione devozionale savonese.

Sono quindici le casse processionali nell’ordine di marcia durante la Processione del Venerdì Santo a Savona. • «La promessa del Redentore» di Filippo Martinengo; • «L’Annunciazione», di Anton Maria Maragliano (1664-1739); • «L’orazione nell’orto», di Anton Maria Maragliano; • «Il bacio di Giuda», di Giuseppe Runggaldier, realizzato a Ortisei nel 1926; • «Cristo legato al palo», di ignoto genovese del XVIII secolo; • «La flagellazione», di ignoto di scuola napoletana del XVII secolo; • «L’incoronazione di spine», di Anton Maria Maragliano; • «Ecce Homo», scolpito da Renata Cuneo nel 1977-78; • «Cristo cade sotto la croce», di ignoto di scuola napoletana del XVII secolo; • «Cristo spirante in croce», di Anton Maria Maragliano; • «Cristo morto in croce», di ignoto di scuola romana del XVI secolo; • «La deposizione dalla croce» di Filippo Martinengo; • «La pietà» di Stefano Murialdo (1776-1838); • «La deposizione nel sepolcro», di Antonio Brilla (1813-91); e «L’addolorata», di Filippo Martinengo.

La cassa, tra le più note per la sua imponenza, si compone scenograficamente di sette figure, organizzate secondo uno schema piramidale e articolata in due gruppi. Con le tre Marie bloccate a terra dal dolore, si erge la grande Croce ai lati della quale Giuseppe d’Arimatea su di una scala e Giovanni Evangelista a terra sono impegnati nel ricevere il corpo senza vita di Cristo, sostenuto per un braccio da Nicodemo, appoggiato alla Croce mediante una seconda scala. L’opera è datata dal Varaldo al 1793 e a quanto risulta dalle cronache coeve venne pagata dalla Confraternita 3.300 lire.

Alla serata interverranno Francesca De Cupis, storica dell’arte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Liguria, e il restauratore Antonio Silvestri, che illustreranno i dettagli e le sfide del complesso lavoro di recupero.

L’evento fa parte del ciclo «Dove l’arte rinasce», promosso dalla Fondazione De Mari per valorizzare i luoghi restaurati con il suo sostegno, e si inserisce anche nella 35ma edizione del festival «Musica nei Castelli di Liguria», organizzato dall’Associazione Musicale Corelli di Savona con il patrocinio della Regione Liguria e del Comune.

Vittorio Bertello, 07 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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Restaurata a Savona «La Deposizione dalla Croce» di Filippo Martinengo | Vittorio Bertello

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