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Roberto Mercuzio
Leggi i suoi articoliRitorna nella sala del Seicento del Museo «Agostino Pepoli» di Trapani la monumentale tela «Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena» di Andrea Carrera (1590-1677), una delle opere più rappresentative del barocco trapanese. L’opera, da molto tempo nei depositi del museo, è stata restaurata per volontà e grazie al contributo dell’associazione «Amici del Museo Pepoli» che ne ha finanziato integralmente il recupero.
La presentazione ufficiale è prevista per il 12 ottobre, in occasione della Giornata Europea degli Amici dei Musei e della XXII Giornata Nazionale Fidam (Federazione Italiana degli Amici dei Musei), dedicata quest’anno al tema «Arte e Pace». Interverranno la direttrice del museo Anna Maria Parrinello, Lina Novara, presidentessa dell’associazione, la storica dell’arte Daniela Scandariato e i restauratori Elena Vetere, Nicola Miceli e Agnese Faulisi, curatori dell’intervento.
L’opera raffigura la Vergine e il Bambino nell’atto di offrire la corona del Rosario ai santi Domenico e Caterina da Siena, mediati da due figure angeliche. I colori vividi, le tonalità luminose e le pennellate raffinate esemplificano la tecnica di Carrera, che con la sua pittura ispira un ideale di pace interiore e spirituale. La corona di rose che un angelo porge alla Vergine diventa simbolo di preghiera e di pace: un rosario di speranza, come lo definiscono gli organizzatori, che richiama alla necessità di riflessione in tempi di conflitti e tensioni.
La pala d’altare, realizzata nella prima metà del Seicento per la chiesa di Sant’Andrea, nel quartiere trapanese di San Pietro, affidata alle religiose domenicane e distrutta durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, giunse prima alla Pinacoteca Fardelliana e poi al Museo Pepoli, dove rimase esposta fino al 1986, prima di essere trasferita nei depositi.
Considerata unanimemente il capolavoro di Andrea Carrera, la tela viene oggi restituita alla città e alla pubblica fruizione, accanto ad altre opere del maestro e a dipinti di autori del tardo manierismo siciliano, in un percorso che permette di riscoprire la ricchezza figurativa del Seicento trapanese.
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