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Redazione
Leggi i suoi articoliGli spazi si trasformano in luoghi da abitare, dove il quotidiano prende forma e ogni gesto diventa esperienza condivisa. Dal 26 marzo al 26 luglio 2026, la retrospettiva di Rirkrit Tiravanija invita a muoversi tra cucine, tavoli, giochi e installazioni, trasformando il tempo passato all’interno delle navate in un percorso collettivo in continua metamorfosi. All’interno di Pirelli HangarBicocca, la mostra curata da Lucia Aspesi e Vicente Todolí accoglie il pubblico in ambienti pensati per stimolare il coinvolgimento diretto, mettendo in discussione le categorie tradizionali dell’arte e ridefinendo il ruolo dello spettatore.
Rirkrit Tiravanija, nato a Buenos Aires nel 1961 e attivo tra New York, Berlino e Chiang Mai, sviluppa una pratica multidisciplinare che include installazioni, performance, film, fotografia, scultura e disegno, sempre orientata a trasformare le azioni quotidiane - cucinare, mangiare, giocare, dormire - in esperienza artistica. Lo spazio espositivo diventa così tangibile, aperto al dialogo e alla creazione di una comunità temporanea, in cui ogni partecipante contribuisce a un organismo collettivo che lascia tracce invisibili ma durature.
Rirkrit Tiravanija, Untitled, Rehearsal Studio, 1996
Rirkrit Tiravanija, Untitled, Domino, 1998
Le installazioni di Tiravanija trasformano le navate in spazi fluidi, dove il confine tra opera e spettatore si dissolve. Cucine che invitano a preparare e condividere cibo, tavoli che accolgono conversazioni e giochi, superfici che si prestano al riposo e alla riflessione. Ogni elemento diventa strumento di relazione. Lo spettatore non si limita a osservare passivamente, ma entra in un ecosistema di gesti, suoni e movimenti, in cui la partecipazione attiva genera inedite connessioni e sperimenta le potenzialità trasformative dell’arte contemporanea.
La mostra combina opere storiche dagli anni Novanta a nuove installazioni concepite in dialogo con edifici iconici di Rudolf Michael Schindler, Frederick Kiesler, Le Corbusier, Philip Johnson, Jean Prouvé e Sigurd Lewerentz. All’interno delle navate di HangarBicocca, i diversi ambienti offrono occasioni di incontro e condivisione, introducendo momenti di gioco, relax e convivialità. Camminando tra le installazioni, lo spettatore percepisce la dimensione architettonica e sociale dell’opera, in un percorso fluido in cui spazio, tempo e azione si intrecciano in un'esperienza collettiva e cangiante.
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