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Ritorno a Pont-Aven

Luana De Micco

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Il Musée de Pont-Aven ha riaperto le porte al pubblico il 26 marzo dopo tre anni di lavori di ristrutturazione e ampliamento

Il museo è dedicato ai pittori della scuola di Pont-Aven, un gruppo di artisti illustri, tra cui Auguste Renoir, Paul Gauguin, Paul Sérusier, Maurice Denis, che nella seconda metà dell’Ottocento si riunivano in quello che all’epoca era un borgo bucolico del lontano Finistère bretone, sulla punta occidentale della Francia. L’hotel Julia, che accolse molti di questi artisti alla ricerca di ispirazione, è l’edificio principale del museo inaugurato nel 1985. 

La collezione conta circa 4.500 pezzi, tele, disegni e documenti, della scuola di Pont-Aven, dal Realismo al Sintetismo, e alcune opere dei successori di Renoir e compagni. Durante la chiusura il museo ha portato avanti la sua politica di acquisizioni comprando altre 15 opere di Gauguin, Armand Seguin, o ancora Georges Lacombe. Solo per fare qualche esempio, nella collezione troviamo un «Étude pour le blé noir» di Émile Bernard, «Les Porcelets» di Sérusier, la zincografia su carta gialla di Gauguin «Les misères humaines», del 1889, e un acquerello di Anselmo Bucci, «Album de dessin en cuir relié», del 1913.

Il museo aveva chiuso i battenti nel 2013 per rinnovare i locali e ampliare gli spazi espositivi. I lavori (che sono costati circa 8 milioni di euro) sono stati realizzati dallo studio di architetti l’Atelier de l’île, lo stesso che ha curato di recente la ristrutturazione del Musée Rodin di Parigi. Più di 100mila visitatori sono attesi nel 2016 per la riapertura che è accompagnata dalla mostra (già allestita al Musée des Beaux-Arts di Nancy) «Les Rouart, de l’Impressionnisme au réalisme magique» (fino al 18 settembre), dedicata alla grande famiglia di mecenati e collezionisti, con 120 opere e prestiti importanti del Musée d’Orsay. 

Luana De Micco, 16 aprile 2016 | © Riproduzione riservata

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