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Redazione GDA
Leggi i suoi articoli«Al mondo della cultura non succederà nulla se farà quello che è proprio della sua natura fare: interpretare, registrare e trasformare in visioni la realtà. Ogni crisi ha in sé più opportunità che insidie. Non abbiamo assistito o assisteremo alla fine del mondo, ma di un mondo.
Il “secolo breve”, il Novecento, è durato fin troppo con i suoi schemi di divisione del mondo e forse è davvero finito quest’anno a causa di un virus che in poche settimane ha manifestato all’uomo quanto sia fragile. La cultura ha un grande futuro se saprà interpretare il segno dei tempi e individuare nuove strade da percorrere all’umanità.
Non sarà facile né tantomeno piacevole, anzi, ma non abbiamo altra scelta: se il mondo della cultura vorrà davvero dimostrarsi capace di onorare la profondità di significati insita in questa impegnativa parola, allora avremo tutti una chance in più di vivere bene e meglio il tempo che ci è dato vivere».
L'autore è presidente di Cultura Italiae
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