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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliNew York. L’11 maggio, con la chiusura della sessione online, è terminata la vendita della collezione Rockefeller, con il 100% di venduto e un incasso totale che ha registrato la cifra di 832.573.469 dollari.
Ricapitolando: 646.133.594 dollari la prima sera, l’8, con il Picasso, il Matisse e il Monet; 12.367.750 dollari (arti decorative, prima parte) e 106.883.500 (arte delle Americhe) il 9; 43.041.250 dollari («Fine Art») e 7.974.500 (arti decorative, seconda parte) il 10; 11.636.375 dollari (cimeli di viaggio e oggetti della tradizione americana, una tornata distribuita tra il 10 e l’11 del mese) e 4.536.500, frutto della parte online della vendita, apertasi il primo maggio e chiusasi l’11. La cifra non ha così toccato il miliardo, come prevedevano i più ottimisti tra gli addetti ai lavori, ma ha superato di oltre 300 milioni la soglia di prezzo (500 milioni) indicata come stima preasta all’inizio di quest’anno.
Nell’ultima sessione «live» («Travel and Americana») un’impressionante moltiplicazione delle stime ha riguardato una coppa Xuande (1426-35) in porcellana biancoblu decorata a figure di dragoni. Partiva da una valutazione di 100-150mila dollari: è stata venduta a 2.772.500.
Seconda nella lista decrescente dei prezzi è la cifra di 2.532.500 dollari, pagata per una figura del Buddha Amitayus cinese del periodo Kangxi (1662-1722) in bronzo, contro una quotazione di 400-600mila. Terzo prezzo, i 588.500 dollari pagati per un ritratto dell’artista Reza ’Abbasi, realizzato dal pittore di Isfahan Mu’in Musavvir nel 1676 (le stime erano comprese tra 120 e 180mila euro).
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La coppa Xuande (1426-35) in porcellana biancoblu decorata a figure di dragoni venduta a oltre 27 volte la stima minima. © Christie’s
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