Matteo Fochessati
Leggi i suoi articoliA quasi trent’anni dall’apertura della Galleria Nazionale della Liguria di Palazzo Spinola, il museo, arricchito nelle sue collezioni da recenti acquisizioni e importanti donazioni e comodati, propone al pubblico un nuovo allestimento, curato dallo Studio di architettura Officina delle Idee di Torino e caratterizzato da un moderno e funzionale sistema di illuminazione e da nuovi apparati informativi. Tutti i piani del museo sono stati coinvolti in questo progetto di rinnovamento della struttura, a partire dal primo piano ammezzato, denominato «Appartamento del Marchese», in quanto Paolo Spinola, dopo aver siglato nel 1958 insieme al fratello Franco la donazione del palazzo allo Stato, lo occupò sino alla sua morte.
In queste sale i visitatori saranno accolti dai grandi protagonisti del Seicento genovese e, in particolare, dalle opere di artisti come Rubens, Gregorio e Lorenzo De Ferrari e Bartolomeo Guidobono. Nei due piani nobili, che i due fratelli, consigliati da Pasquale Rotondi, stabilirono dovessero mantenere il loro originario carattere storico, le opere della collezione dialogheranno invece con le testimonianze artistiche presenti nelle sale, come nel caso dei disegni preparatori realizzati dal pittore fiorentino Sebastiano Galeotti per l’affresco «Il Convito per le nozze di Amore e Psiche» che decora un salotto del palazzo.
Il terzo e il quarto piano, già destinati dal piano di riallestimento del 1993 a ospitare, in una moderna ricostruzione degli spazi, la ricca quadreria del museo, si concretizza l’aspirazione della Galleria a documentare in maniera puntuale ed esaustiva la produzione artistica ligure dal tardo Medioevo al Novecento. E proprio le recenti acquisizioni contribuiscono a offrire un ricco e articolato percorso espositivo, in cui le tavole liguri del Tre e Quattrocento, i capolavori barocchi (con opere di Giovanni Battista Paggi, Bernardo Strozzi, Anton van Dyck), gli argenti da parata fiamminghi, frutto di un avvertito collezionismo genovese del Seicento, le porcellane e le ceramiche antiche, i ritratti settecenteschi e le testimonianze della cultura figurativa del Novecento si integrano con opere di diversa provenienza presenti nelle collezioni, come i dipinti caravaggeschi di scuola napoletana o la più celebre opera del museo: l’«Ecce Homo» di Antonello da Messina. L’aggiornamento scientifico sui recenti incrementi del patrimonio artistico è stato infine affidato alla pubblicazione del catalogo, edito da Sagep, Nuove Luci. Acquisizioni, donazioni e restauri, che va così a integrare il primo catalogo della Galleria Nazionale della Liguria pubblicato nel 2002.
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