Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Edek Osser
Leggi i suoi articoliCi vorrà ancora qualche mese perché siano indette le nuove gare per le concessioni dei «servizi aggiuntivi» nei musei statali italiani: le linee guida sono in preparazione. Lo ha annunciato il 19 febbraio il ministro Dario Franceschini. Se ne sta occupando la Consip, società del Ministero dell’Economia che «svolge attività di consulenza, assistenza e supporto nell’ambito degli acquisti di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche» (cfr. n. 349, gen. ’15, p. 5). Dopo sei anni di attesa e numerosi tentativi falliti, lo scopo dichiarato è quello di razionalizzare l’intero settore delle concessioni private per la gestione dei servizi museali, da quelli della biglietteria, alla sorveglianza, la didattica, i bookshop, le caffetterie, il merchandising ecc. Si vogliono ottenere due risultati: un guadagno maggiore per il Ministero e una qualità dell’offerta al pubblico decisamente migliore. Franceschini ha definito l’accoglienza nei nostri musei «arretrata». «Il nostro sistema museale, ha detto, è in grave ritardo. Dovremo anche investire in sinergie per gestire e coordinare musei e poli museali dello stato con altri regionali, comunali e anche privati». Ha annunciato l’organizzazione di una gara nazionale per la gestione di una biglietteria unica online e altri accorgimenti per facilitare l’acquisto ed evitare le file. Sarà promossa un’integrazione con eventuali pacchetti turistici. Per alcuni servizi, il ministro ha anche espresso l’intenzione di creare una struttura interna, piccola all’inizio, capace poi di gestire direttamente i servizi museali «sul modello francese». Le gare per le concessioni saranno divise in tre aree: la prima riguarda la gestione dei «contenitori», musei e siti archeologici; la seconda per la biglietteria online; la terza, la più importante, quella dei servizi culturali, strettamente collegati alla vocazione e ai progetti dei singoli musei e in particolare dei direttori dei 20 maggiori che godranno di particolare autonomia: didattica, bookshop ecc. Attualmente in 69 musei le società concessionarie dei servizi agiscono «in proroga», con contratti scaduti anche da diversi anni, che quindi si limitano all’ordinaria amministrazione e non investono in attesa di partecipare alle gare per le future concessioni. I tempi previsti perché si completi il processo di assegnazione sono di almeno un anno, calcolando i tempi richiesti per gli iter burocratici necessari. Quindi dovremmo avere i nuovi servizi aggiuntivi nella primavera del 2016. La Consip, che bandirà le gare, dovrà intanto aspettare che vengano scelti i responsabili di musei e poli regionali (la Riforma del Ministero è in corso: si attende la nomina di 135 dirigenti di II fascia). A partire da giugno, avremo anche la nomina dei super-direttori dei 20 musei maggiori, che dovranno impostare una loro politica culturale per ogni museo. Le scelte gestionali e scientifiche condizioneranno modalità e contenuti delle singole gare per i servizi. Franceschini ha parlato di «grande successo» del bando internazionale per la direzione dei 20 grandi musei: 1.220 domande delle quali 80 di aspiranti stranieri. Si sta anche cercando di mettere ordine nel calcolo degli introiti del sistema museale. Oggi, ha dichiarato il Ministro, «non abbiamo un dato preciso».
Altri articoli dell'autore
Il mausoleo dedicato al «più sanguinario assassino del colonialismo italiano» appena fuori Roma è criticato da molti, ma rimane
Si dà la precedenza agli oggetti per cui sono arrivate le richieste dagli etiopi, per ora senza grandi successi
L’eccidio e saccheggio di Debre Libanos in Etiopia fu «il più grave crimine dell’Italia». Oggi con difficoltà si cerca di rimediare all’«amnesia collettiva» che ha cancellato la memoria dell’ordine di sterminio illimitato per il quale il colonialismo italiano si macchiò dell’infamia più vergognosa. Ora si impone la complicatissima ricerca di opere e oggetti razziati o ricevuti in dono, andati dispersi. Dove sono?
Era il marzo 1974 quando dagli scavi della necropoli sarda affiorarono 16 pugilatori, 6 arcieri e 6 guerrieri: 44 sculture in frammenti. Stanziati ora 24 milioni di euro per nuovi cantieri e ricerche nella penisola del Sinis