Judd Tully
Leggi i suoi articoliIn quella che a tratti è sembrata una commedia in quattro atti con intermezzi, la maratona di Old Masters di Sotheby’s New York tenutasi giovedì 26 gennaio ha raccolto 89,7 milioni di dollari diritti compresi (82,5 milioni di euro), stabilendo un record per il lotto di copertina del catalogo. Le stime combinate preasta per i 124 lotti offerti nelle quattro vendite mattutine e pomeridiane variavano da 77,5 a 111,9 milioni di dollari (71,2-102,9 milioni di euro), un’aspettativa forse troppo ambiziosa visto l’umore del mercato. Dieci lotti erano supportati da garanzie della casa d’aste e/o da offerte irrevocabili (note anche come garanzie di terzi). Un giorno prima, anche Christie’s era stata al di sotto delle stime, realizzando 62,7 milioni di dollari nelle due aste principali.
L’azione di più aste è iniziata con un risultato «white-glove», ovvero 100% di venduto, per le dieci opere barocche appartenute ai collezionisti divorziati Mark Fisch e Rachel Davidson. Il gruppo era guidato dalla cruenta e drammatica «Salomè con la testa di san Giovanni Battista sul piatto» di Pieter Paul Rubens (1609), che ha raggiunto il massimo stagionale di 26,9 milioni di dollari, appena al di sotto della stima minima di 25 milioni di dollari (le stime non comprendono i diritti). L’ultima volta era stata venduta all’asta da Sotheby’s New York nel gennaio 1998 per 5,5 milioni di dollari. La grande composizione «Santa Maria Maddalena penitente» di Orazio Gentileschi, con la sua figura parzialmente svestita e reclinata su un libro aperto, ha raggiunto la stima minima di 4 milioni di dollari (4,8 milioni diritti compresi). Il Rubens è stato venduto con un’offerta irrevocabile, mentre Gentileschi con una garanzia.
Una breve pausa ha seguito l’asta della collezione Fisch Davidson, che ha registrato il tutto esaurito, prima della successiva tranche che ha offerto un gruppo di quadri olandesi appartenuti alla defunta collezionista di Seattle Theiline Scheumann. Queste opere hanno portato risultati più controversi, guidati dall’illuminante «Una giovane donna che sigilla una lettera a lume di candela» (1667) di Frans van Mieris il Vecchio, che ha superato la stima massima di 2 milioni di dollari ed è stata battuta per 2,7 milioni di dollari.
Ottimo risultato anche per la «Veduta immaginaria di un tranquillo canale di Amsterdam» di Jan van der Heyden, che ha ottenuto 1,2 milioni di dollari a fronte di una stima preasta di 1-1,5 milioni di dollari. Un’altra pausa caffè ha preceduto l’azione principale, la vendita dei Master Paintings Part I, che si è presentato con una stima preasta totale di 23-33,9 milioni di dollari, ma ha registrato una percentuale di venduto di appena il 60,4% per lotto.
Un piccolo gioiello quello della composizione con una scena di natività eseguita su un fondo dorato dal Maestro fiorentino dell’Annunciazione Spinola, venduto per la sua stima minima di 2,4 milioni di dollari (diritti compresi). Questo risultato è stato sufficiente a stabilire un nuovo record d’asta per l’opera del pittore del XIV secolo.
Tra gli oltre 50 lotti in vendita, spiccano le opere italiane: l’intenso «Ritratto di uomo con baffi e barba» (1587-90) di Annibale Carracci è stato aggiudicato per 151.200 dollari contro una stima di 150mila-200mila dollari, e lo straordinario lotto di copertina, recentemente riscoperto e restaurato, il «Ritratto di giovane uomo con penna d’oca» del Bronzino, forse un autoritratto dell’artista (1527 circa), ha quasi raddoppiato la sua stima massima di 5 milioni di dollari raggiungendo la cifra record di 10 milioni di dollari e superando il «Ritratto di giovane uomo con libro» venduto da Christie’s a New York nel gennaio 2015 per 9,1 milioni di dollari.
Almeno quattro offerenti, di cui uno online, hanno inseguito il ritratto del Bronzino, ma il lotto è stato aggiudicato ad un uomo non identificato presente in sala.
Un altro dei lotti principali della vendita, la raffigurazione di Antoon van Dyck, «Uno studio per san Girolamo», olio su tela posato su pannello e raffigurante il santo barbuto nudo e seduto con le braccia tese, ha raggiunto i 3 milioni di dollari, decisamente in linea con la stima di 2-3 milioni di dollari. L’opera è stata venduta con una garanzia di terzi.
Sempre in ambito religioso, il cupo ma drammatico «Ecce Homo» di Tiziano è stato venduto per 2,1 milioni di dollari con commissioni a fronte di una stima di 1,5-2 milioni di dollari. L’ultima volta, da Christie’s New York nell’ottobre 2019 era stato aggiudicato per 206.250 dollari, ma presentava l’attribuzione allo studio di Tiziano, uno stato di conservazione peggiore e il titolo «Cristo come uomo dei dolori».
In un’atmosfera più leggera, il «Corteo nuziale contadino a più figure» di Pieter Brueghel il Giovane (1630), che include un suonatore di cornamusa, ha realizzato 2,2 milioni di dollari, appena al di sotto dei 2 milioni di dollari di stima.
Sebbene l’appetito degli acquirenti talvolta è sembrato calare, la fame è risalita per opere del calibro del «Ritratto dell’Onorevole Lucy Loftus» di Peter Lely, che ha superato in fretta la sua stima massima di 300mila dollari per essere battuta a 1,5 milioni di dollari.
La giornata si è conclusa nel pomeriggio con i 49 lotti della vendita «Bouguereau e la sua cerchia: Then and Now», che ha accostato opere del pittore accademico francese del XIX secolo William-Adolphe Bouguereau e dei suoi contemporanei, a nuovi dipinti di stampo altrettanto classico e rappresentativo. La dolce composizione «La piccola madre» di Elizabeth Jane Gardner Bouguereau ha realizzato 403.200 dollari con una stima di 3-500mila dollari.
Le vendite della Masters Week di Sotheby’s, quando anche Christie’s concluderà la maggior parte delle aste della Classic Week.
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