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Anche il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport (Dcms) del Regno Unito sarà interessato dai tagli decisi dal Governo britannico

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Anche il Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport (Dcms) del Regno Unito sarà interessato dai tagli decisi dal Governo britannico

Spending review in Gran Bretagna: tagli dell’1,4% alla Cultura

La revisione, annunciata l’11 giugno dalla cancelliera Rachel Reeves, prevede finanziamenti decurtati fino al 2029

Gareth Harris

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La «spending review», la revisione della spesa annunciata l’11 giugno dal Governo britannico, comporterà tagli anche ai finanziamenti del Dipartimento governativo per la Cultura, i Media e lo Sport (Dcms), responsabile del finanziamento e della formulazione delle politiche per il settore artistico del Regno Unito. Nel corso del periodo di revisione della spesa, dal 2025/26 al 2028/29, la spesa totale del Dcms sarà ridotta dell’1,4%. Nello stesso periodo la spesa in conto capitale, ovvero i fondi destinati agli investimenti per migliorare le infrastrutture, rimarrà a 700 milioni di sterline all’anno. La spesa per le risorse, ciò che il Dipartimento spende per i costi di gestione e amministrazione corrente, aumenterà da 1,5 miliardi di sterline quest’anno a 1,6 miliardi nel 2027-28 e a 2 miliardi l’anno successivo. Secondo il documento di revisione della spesa, ciò equivale a un taglio in termini reali (al netto dell’inflazione) dell’1,2% sulla spesa per le risorse e del 2,8% sulla spesa in conto capitale nel corso del periodo interessato.

La deputata conservatrice Caroline Dinenage, presidente della Commissione parlamentare per la Cultura, i Media e lo Sport, che analizza il lavoro del Dcms riferisce di «enormi interrogativi senza risposta su come il Dipartimento gestirà questi tagli e su quali settori della cultura, dei media e dello sport ne subiranno le conseguenze maggiori».

L’accordo sulla revisione della spesa è presentato dal Governo britannico come un «finanziamento per il settore della cultura e del patrimonio del Regno Unito, leader a livello mondiale, con miliardi di sterline nel periodo di spending review destinati a finanziare istituzioni di prestigio come i musei e le gallerie nazionali e organizzazioni come l'Arts Council England (Ace), che in tutto il Paese sostengono progetti locali garantendo a tutti l’accesso al meglio della cultura britannica».

 

Sbloccare risorse per i musei

Nell'ambito della revisione della spesa, il Governo ha anche annunciato che in autunno il Dcms pubblicherà una nuova Strategia Nazionale per i Giovani. Il documento «definirà le modalità con cui il Governo sosterrà i giovani in tutti gli aspetti della loro vita». Tra il 2024 e il 2028, inoltre,  saranno sbloccati 132,5 milioni di sterline di «beni dormienti» per consentire ai giovani svantaggiati di accedere alla musica, allo sport e al teatro attraverso investimenti in strutture e biblioteche. In risposta, l'Associazione dei musei del Regno Unito ha dichiarato che «pur accogliendo con favore l’opportunità data ai musei di accedere al fondo per i beni dormienti, ciò non compenserà i tagli reali al bilancio del Dipartimento per la Cultura. Attendiamo i dettagli in merito agli accordi per i bilanci dei musei nazionali e dell’Ace, ma siamo preoccupati che, in un momento in cui i musei stanno dando un contributo alle comunità e andando contro i programmi del governo, essi debbano affrontare la prospettiva di ulteriori tagli e di incertezza finanziaria».

Un curatore di museo, che ha preferito rimanere anonimo, commenta: «I tagli avrebbero potuto essere peggiori, ma è una magra consolazione per i musei nazionali che dal punto di vista finanziario sono praticamente in ginocchio». E riferendosi alla ministra della Cultura britannico aggiunge: «Lisa Nandy deve essere più visibile nel settore».

L'annuncio della revisione della spesa indica comunque che il futuro del Dcms è garantito, laddove alcune voci parlavano di una sua possibile abolizione.  

 

Educazione artistica

Sally Bacon, copresidente della Cultural Learning Alliance (Cla), ha dichiarato a «The Art Newspaper» che l’organizzazione attende di vedere se, «dopo 15 anni di declino», l’offerta artistica nelle scuole  sarà potenziata con la prossima revisione del programma scolastico e della valutazione. «Se così fosse ci dovrebbe essere un investimento corrispondente nel personale docente di arte, dato che la situazione della formazione iniziale degli insegnanti di arte è estremamente preoccupante, come abbiamo sottolineato nella nostra relazione 2025», afferma Bacon. La Cla, aggiunge, è in attesa dell'annuncio dello stanziamento dei fondi per il New National Centre for Arts and Music Education.

 

Preoccupazioni per il British Council

Desta preoccupazione anche il destino del British Council, l'organizzazione internazionale del Regno Unito per le relazioni culturali, a seguito di un taglio effettivo del 7% del bilancio del Foreign, Commonwealth and Development Office (Fcdo), che fornisce al Consiglio circa il 15% dei suoi finanziamenti. Il British Council, insieme ad altri organismi indipendenti, sarebbe in attesa della conferma formale dei bilanci della Fcdo per il 2025/26 e per salvaguardare la sua rete globale sta cercando di ottenere un aumento di 20 milioni di sterline all'anno.

Secondo «The Guardian» i tagli al bilancio per gli aiuti potrebbero portare alla chiusura di sedi del British Council in ben 60 Paesi.

Gareth Harris, 12 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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