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Monica Trigona
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Alcuni libri riaprono storie, le riordinano e le fanno risplendere da differenti prospettive. Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte è uno di questi. Il volume permette di riscoprire una delle figure più audaci e decisive del sistema dell’arte italiano del secondo dopoguerra, collezionista, editore, gallerista, ma soprattutto visionario capace di trasformare Venezia, Milano e Roma in punti nevralgici dell’avanguardia. A guidare il lettore dentro questa trama fitta una serie di voci autorevoli che avevano scritto i saggi del catalogo edito dalla Peggy Guggenheim Collection in occasione della mostra allestita a Venezia a cavallo tra il 2008 e il 2009. Tra questi contributi quelli di Luca Massimo Barbero, che cura la collana «Fiori blu» della casa editrice Electa, vere e proprie architetture narrative che uniscono archivio, storia dell’arte e una singolare sensibilità curatoriale. Cardazzo ha coniugato mercato e militanza culturale, anticipando tendenze e creando un modello di galleria che ancora oggi definisce l’ecosistema artistico contemporaneo. Leggere questo libro significa quindi entrare in un laboratorio critico dove opere, documenti, mostre e idee si ricompongono in un mosaico vivo, attuale. È un testo fondamentale per chi vuole capire come nasce l’arte del nostro tempo e perché senza figure come Cardazzo l’arte contemporanea italiana non avrebbe avuto lo slancio necessario per trasformarsi, aprirsi al nuovo e riconoscere nelle visioni più radicali il proprio orizzonte di crescita.
Carlo Cardazzo. Una nuova visione dell’arte
a cura di Luca Massimo Barbero, 392 pp., ill., Electa, Milano 2025, € 45
La copertina del volume
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