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Gianfranco Fina
Leggi i suoi articoli«Maestri della scultura e opere d’arte» era il titolo dell’asta che Sotheby’s ha battuto a New York il 7 febbraio; titolo chiaro ed obiettivo perfettamente centrato, con un ricavo complessivo di circa 2.780.000 di dollari e 74 lotti su 80 venduti, pari al 92% dell’offerta. La maggior parte delle opere era italiana di nascita come l’interessante insieme di maioliche rinascimentali, composto da circa 30 oggetti di cui il miglior risultato l’ha ottenuto un albarello napoletano, attribuito al Maestro della cappella Brancaccio attivo nella seconda metà del Quattrocento, raffigurante probabilmente Alfonso duca di Calabria e re di Napoli che ha raggiunto la cifra di 132mila dollari contro la stima di 18-25mila dollari, seguito da un piatto di Faenza della bottega di Piero e Paolo Bergantini (circa 1524-30) con, dipinte nel cavetto, le armi dei Paleologo ed i d’Alençons che, stimato 40-50mila dollari, ha chiuso a 120mila dollari. Piatto con un invidiabile pedegree che denuncia l’appartenenza prima alla collezione Rotschild poi a John Pierpoint Morgan, poi ancora a sir Joseph Duveen; già esposto nei primi anni del ‘900 sia al Victoria & Albert Museum che al Metropolitan. Sono state comunque vendute a ottimi prezzi quasi tutte le maioliche italiane che pare stiano finalmente tornando all’attenzione dei collezionisti internazionali e di conseguenza risalendo ai valori che certamente meritano per qualità e rarità.

Bottega di Piero e Paolo Bergantini, Faenza (1524-30 ca). Cortesia di Sotheby’s
Il top-lot dell’asta è stato un piccolo bronzetto dorato raffigurante un evangelista seduto in atto di scrivere, pressoché identico a un altro che, insieme ai suoi tre omologhi, supporta un altarolo portatile di arte mosana, ora al Real museo d’arte e storia di Bruxelles e databile al 1150 circa; così l’epoca, la rarità e la qualità hanno fatto volare questa scultura, dalla stima di 200-300mila dollari, alla cifra finale di 660mila dollari. Anche la colomba eucaristica d’arte limosina, databile 1200-1220 circa, ha scatenato una vivace competizione, in sala e on-line, ed ha raggiunto l’ottimo risultato di 516mila dollari partendo da una base di 150mila dollari. Ancora da segnalare il forte bassorilievo di scuola donatelliana raffigurante la Madonna di via Pietrapiana, il cui originale è esposto al Bargello di Firenze, che sulla stima di 40-60mila dollari ha ottenuto 50.400 dollari e la spilla-cameo realizzata probabilmente a Roma nella bottega dei Castellani attorno al 1850, in oro, smalti, smeraldi, diamanti e cristallo operato con la figura dell’angelo dell’annunciazione di Guido Reni che è stata venduta alla cifra finale di 12mila dollari.
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