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René Magritte, Le faux miroir (stima £1.500.000-2.500.000)

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René Magritte, Le faux miroir (stima £1.500.000-2.500.000)

The Art of the Surreal: l’iconica asta di Christie’s spiegata dalla sua artefice Ottavia Marchitelli

Dietro le quinte di uno degli incanti più importanti della stagione attraverso il racconto della Responsabile delle Evening Sale surrealiste della maison di Pinault

Luca Zuccala

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Il prossimo 5 marzo torna sul rostro di King Street «The Art of the Surreal», l’asta iconica targata Christie’s dedicata al movimento surrealista, giunta alla 24ma edizione. La prima post celebrazioni dei 100 anni del Manifesto di Breton, iniziate già tre anni fa con la Biennale della Alemani e concluse con la rassegna magistrale del Pompidou. Prima di scendere in sala, può raccontarci la storia e il successo di questa tipologia di asta?
L’asta ha una lunga storia, con la prima edizione risalente al 1989 e una continuità consolidata dal 2000. Grazie a questo lavoro, abbiamo riscontrato un interesse in costante crescita negli ultimi dieci anni, con picchi di attenzione verso artisti diversi in tempi più recenti. La Biennale del 2022 di Cecilia Alemani ha sicuramente contribuito a rafforzare questa tendenza, confermando un andamento che era già in atto tre anni fa. Molte artiste del movimento surrealista sono state riscoperte in un momento in cui il mercato, e il pubblico in generale, avevano già dimostrato un rinnovato interesse nel riconoscere il contributo delle donne al panorama culturale e artistico.

Facciamo dei nomi.
Alla Biennale del 2022, Leonor Fini (1907-1996), Leonora Carrington (1917-2011), Toyen (1902-1980), Remedios Varo (1908-1963), Kay Sage (1898-1963) e Valentine Hugo (1887-1968) sono state solo alcune delle artiste che hanno finalmente ricevuto l’attenzione che meritavano.

La forza del Surrealismo è la sua portata trasversale, tocca le persone, e i collezionisti, a vari livelli e a diverse latitudini del mondo. C’è una «geografia» che ha maggiormente impattato su questa crescita esponenziale, oltre l’Europa e gli Stati Uniti?
Storicamente il mercato dell’arte surrealista è internazionale e trasversale, capace di attrarre diverse tipologie di collezionisti. Si colloca al confine tra arte moderna, contemporanea e simbolismo, rappresentando una nicchia capace di stimolare l’interesse di appassionati con background differenti. L’Asia ha avuto un impatto significativo su questa crescita: inizialmente attratta da artisti bluechip, tra cui sicuramente Magritte più degli altri, il mercato sta iniziando a mostrare una forte curiosità verso per una rosa molto più ampia di nomi.

René Magritte, La reconnaissance infinie (stima £ 6-9.000.000)

Leonora Carrington, Sacrament at Minos, particolare (stima 500.000-800.000)

Qual è uno degli elementi chiave di questo successo?
L’accessibilità è certamente uno dei fattori chiave del successo dell’arte surrealista: la sua natura commerciale e inclusiva le consente di raggiungere un pubblico ampio e diversificato. In questo contesto è essenziale sottolineare il ruolo significativo svolto dalla Art of the Surreal Evening Sale di Christie’s a Londra, che ha contribuito a portare numerosi artisti alla ribalta del mercato e ha rivitalizzato l’interesse per l’arte surrealista. Questa vendita è oggi il principale appuntamento internazionale esclusivamente dedicata al Surrealismo, ai suoi precursori e alle sue influenze, nonché l’unica asta indipendente dedicata all’arte surrealista e dada a Londra. Sin dai primi anni sono stati raggiunti numerosi record, affermandone l’importanza sul mercato internazionale

Sfogliando le prime anticipazioni in catalogo scorgo l’«occhio» di Magritte e le arie sospese di Delvaux. Top lot e top price?
I top lot dell’asta sono: Magritte, «La reconnaissance infinie», 1933, stima £ 6-9 milioni; Magritte, «La lumière du pôle», 1926-27. stima £ 4,5-6,5 milioni; Magritte, «Le faux miroir», 1952, stima £ 1,5-2,5 milioni; Jean Arp, «Amphore infinie», 1929, stima £ 1,6-2,4 milioni. Tre le opere di Paul Delvaux, per la prima volta all’asta, sono: «Nuit de Noël», 1956, stima £ 1-2 milioni; «La ville endormie», 1938, stima £ 1,2-1,8 milioni; «Les belles de nuit», 1936, stima £ 500mila-1 milione

Altre «prime» in asta?
Leonora Carrington, «Elohim», 1960, stima £ 400-600mila, alla sua prima in sala. E sempre della Carrington, «Sacrament at Minos», 1954, stima £ 500-800mila.

Top italiani?
Due di Giorgio de Chirico: «Interno metafisico con officina», 1957, stima £ 180-250mila e «Gli archeologi», 1951-52, stima £ 160-200mila.

Paul Delvaux, Les belles de nuit (Comédie du soir ou La comédie) (stima £ 500.000-1.000.000)

Giorgio de Chirico, Gli archeologi (stima £ 160.000-200.000)

Sbirciando il catalogo, tra valli di grigi e cieli di azzurri vedo una sfera sospesa tra metafisica e surrealtà firmata Magritte. Che «storia» rivela?
«La recoinaissance infinie» di Magritte è una potente testimonianza di una delle amicizie più creative e gratificanti della carriera del maestro belga tra le due guerre. Per questa enigmatica immagine, l’artista trasse ispirazione diretta da uno schizzo del poeta surrealista Paul Colinet, che aveva incontrato all’inizio di quell’anno. Colinet si era avvicinato per la prima volta al gruppo surrealista belga nel 1932, grazie a un’introduzione del poeta Marcel Lecomte. I suoi testi riscossero un grande successo all’interno del gruppo, permettendogli di stringere rapidamente rapporti con molte delle sue figure di spicco. Ad esempio, fornì spesso a Magritte i titoli per le sue opere, ampliando il potenziale poetico delle composizioni surrealiste dell’artista.

Le tre opere di Delvaux vengono tutte dalla stessa (importantissima) collezione. Ogni opera rappresenta un momento essenziale nel suo percorso.
Proprio poco dopo il suo completamento, l’opera di Delvaux «Les belles de nuit» venne acquistata da Claude Spaak, una figura chiave della scena letteraria di Bruxelles. Appassionato ammiratore del lavoro di Delvaux, Spaak era stato nominato direttore della Société auxiliaire des expositions du Palais des Beaux-Arts de Bruxelles alla fine degli anni Venti, e fu proprio lì che si tenne la prima grande mostra personale di Delvaux nel 1933. «Les belles de nuit» fu successivamente acquistata dal celebre collezionista surrealista e poeta Edward James, il cui mecenatismo ebbe un ruolo cruciale nella definizione del movimento surrealista. James amava lo stile enigmatico di Delvaux e scelse di esporre l’opera in un posto d’onore a Monkton House, una tradizionale residenza di campagna inglese situata nella sua vasta tenuta di West Dean, che egli «surrealizzò» completamente, rinnovandola con il contributo creativo di Salvador Dalí. «Les belles de nuit» era esposto sul pianerottolo del primo piano, in un punto studiato affinché casa e dipinto si rispecchiassero ed esaltassero reciprocamente. Il soffitto a volta e gli archi di Monkton House riecheggiavano le arcate dipinte nell’opera di Delvaux.

C’è qualche artista non ancora «riscoperto» o ancora sottotraccia o sottostimato che potenzialmente potrebbe rivelarsi in quest’asta o nei prossimi mesi?
Enrico Donati è un artista italo americano, sicuramente un nome relativamente nuovo e molto interessante, il cui mercato sta iniziando a crescere: recentemente la sua opera «La Medusa volante», venduto in asta a Parigi (ottobre 2024) a 420,000 euro (da una stima di 320,000 - 380,000 euro). L’opera che abbiamo in asta è «Roi d’éclair», 1945, stima £ 80-120mila. Ci tengo a sottolineare che l’asta presenta 13 artisti diversi su 25 lotti totali, il che la rende sicuramente inclusiva e varia. La selezione è curata nel dettaglio, in modo da inserire pezzi di qualità, fresh to market e interessanti per collezionisti seri. Non dimentichiamo poi che il mercato di Leonora Carrington rimane in forte crescita, quindi sicuramente i suoi lavori sono da tenere d’occhio, anche sulla base del risultato straordinario ottenuto l’anno scorso all’asta con il suo «Les Distractions de Dagobert».

Per chiudere, facendo un passo indietro, che atmosfera si respira in UK e qual è lo stato di salute del mercato dell’arte londinese, in particolare per la compagine surrealista?
Londra rimane un punto imprescindibile per il mercato surrealista, grazie all’importanza della nostra asta da Christie’s e la natura internazionale della città e di questo specifico mercato che, come abbiamo detto, è trasversale e internazionale come pubblico. Il mercato per questa categoria rimane sempre in crescita. La sua forza è stata ulteriormente confermata nel centenario del Manifesto Surrealista, con un risultato di £ 58.986.300 ($ 75.089.560) raggiunto dalla vendita serale The Art of the Surreal a marzo 2024. Più recentemente, la vendita di «L’empire des lumières» (1954) di Magritte da Christie’s New York, nell’ambito dell’asta The Collection of Mica Ertegun (stima superiore a 95 milioni di dollari, prezzo realizzato: $ 121.160.000), ha stabilito un nuovo punto di riferimento sia per il movimento surrealista che per l’intera storia dell’arte. Importante ricordare che in quella stessa occasione c’è stato anche un doppio record per Magritte con lo stesso soggetto, una gouache (di cui sopra) e un lavoro su carta: Rene Magritte, «L’empire des lumières», 1956 (record per opera su carta) a $ 18.810.000.

Enrico Donati, Roi d’éclair (stima £ 80.000-120.000)

Ottavia Marchitelli © Christies Images

Luca Zuccala, 20 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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