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Maria Letizia Paiato
Leggi i suoi articoliApre il 22 novembre l’edizione 2025 del «Premio Marche-Biennale d’Arte Contemporanea», che quest’anno spegne 25 candeline, tornando definitivamente nella città di Ancona, dove nacque nel 1957 grazie alla figura di Alfredo Trifogli, personaggio cardine della storia cittadina, con lo scopo di promuovere la ricerca nell’arte contemporanea e per merito dell’Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche (Amia). Fra le rassegne nazionali più importanti del secondo Novecento, oggi guidata dalla direzione artistica di Stefano Tonti e Arianna Trifogli e un comitato scientifico composto da Giacinto Di Pietrantonio, Stefano Papetti, Elena Pontiggia, Gabriele Simongini, Stefano Tonti e Arianna Trifogli, il «Premio Marche», allestito nella Mole Vanvitelliana fino al 28 febbraio 2026, si presenta con un titolo emblematico ma molto significativo dell’intero progetto curatoriale: «Erratica». Vago senza una meta precisa, mutevole come cosa o chi continuamente cambia luogo o posizione, il premio espone artisti delle tendenze più diverse, senza preclusioni o preferenze di linguaggi. Cuore dell’intera kermesse è il tema della propria storia, attraverso focus diversificati che, decennio dopo decennio, ne percorrono la crescita dagli anni Cinquanta ai Novanta del secolo scorso. Si parte con quello curato da Marco Titarelli che, oltre alla storia del premio, valorizza la collezione d’arte contemporanea della Pinacoteca Civica «Francesco Podesti» di Ancona, nata proprio grazie alle opere del premio, con una selezione di quelle provenienti dalla Pinacoteca stessa. Si affianca a questa progettualità una seconda mostra curata da Elena Pontiggia e Gabriele Simongini che guarda alle radici del premio anche nella sua assenza. Questo infatti, fermo dal 1999 al 2018 (riprende poi con due edizioni ad Ascoli Piceno e altre due ospitate ad Urbino), si concentra con questo segmento sui fenomeni più significativi del primo quarto del XXI secolo, attraverso gli sguardi e le opere di 25 artisti, le cui ricerche in questo arco di tempo si sono consolidate nel panorama artistico nazionale e internazionale. Tra gli artisti: Vanessa Beecroft, Gabriella Benedini, Giuseppe Bergomi, Alberto Biasi, Loris Cecchini, Enzo Cucchi, Chiara Dynys, Omar Galliani, Massimiliano Galliani, Giuliano Giuliani, Giorgio Griffa, Emilio Isgrò, Maria Lai, Ugo La Pietra, Eva Marisaldi, Giuseppe Penone, Paola Pezzi, Lisa Ponti, Rosa Maria Rinaldi, Arcangelo Sassolino, Marinella Senatore, Grazia Toderi, Grazia Varisco, Cordelia von der Steinen e Gilberto Zorio. Terza e ultima sezione quella a firma di Giacinto di Pietrantonio che guarda al presente con una mostra di una ventina di autori rappresentativi, secondo il suo sguardo curatoriale, dell’arte più all’avanguardia, in cui sono presenti anche alcuni artisti marchigiani, a testimoniare come questo territorio continui ad essere sempre fertile nella formazione dei giovani artisti. Dalla tradizione all’innovazione, dal disegno alla pittura, alla scultura fino alla fotografia, al digitale e al web, ogni media è rappresentato da molti artisti fra i quali: Paola Angelini, Stefano Arienti, Simone Berti, Luigi Carboni, Giuliana Cunéaz, Loredana Di Lillo, Lulia Ghita, Federica Di Pietrantonio, Silvia Mariotti, Marco Pace, Edoardo Piermattei, Alice Romano, Luca Rossi, Lorenzo Scotto Di Luzio e Vedovamazzei. Il «Premio Marche» è promosso e coorganizzato da AMIA e dal Comune di Ancona-Assessorato alla Cultura con il sostegno di Regione Marche.
Ugo La Pietra, «La mia Territorialità. Tracce», 2003
Vedovamazzei, «Early works (Betty from Richter)», 2022