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Trieste Antiqua contro l’omologazione Ikea

Mariella Rossi

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Gabriella Kropf, presidente di Promotrieste, il consorzio di promozione turistica della città, dà alcune anticipazioni sulla prossima edizione di Trieste Antiqua, la fiera di antiquariato che si svolgerà nel Salone degli incanti dal 29 ottobre al 6 novembre. 

Quali sono le novità dell’edizione 2016?

Il suo essere giovane. Gli eventi collaterali organizzati durante la fiera saranno tutti dedicati a un pubblico in «età da aperitivo», meno tradizionalista, meno attempato, meno specialistico. Ogni sera eventi, concerti e incontri negli spazi della ex Pescheria animeranno la città, anzi, la coinvolgeranno in un’esplosione che correrà anche nella Rete, grazie a un’interazione con Trieste Social. 

Quali i vostri obiettivi?

Attraverso questo calendario di eventi vogliamo trasmettere ai giovani il valore dello sviluppo di una consapevolezza culturale ed estetica, spinta verso il futuro ma forte della storia, altrimenti si rischia che vinca l’inconsapevole omologazione Ikea. 

Come cambia la città durante la fiera?

Viene accentuato il suo carattere di città di confine. Molti visitatori arrivano da Slovenia, Croazia, Austria e Serbia, creando un flusso in un periodo che non è caldo dal punto di vista turistico e in cui i triestini sono in città. 

Avete previsto offerte speciali per i turisti in occasione della fiera?

Abbiamo coinvolto le strutture alberghiere pensando a pacchetti dedicati. 

Anche quest’anno collaborerete con il Museo storico del Castello di Miramare?

Vogliamo continuare questo percorso di interazione con Miramare e provare a estenderlo anche alle altre istituzioni culturali cittadine, ad esempio attraverso riduzioni sui biglietti d’ingresso.

Quanti sono gli espositori?

La lista non è ancora chiusa, saranno una cinquantina. Ci sarà anche tanta oggettistica. Rispetto ad altre fiere italiane qui si colgono anche l’influenza mitteleuropea e quell’atmosfera a cavallo tra due secoli che ha dato vita all’Art Nouveau, dalle linee ancora oggi così attuali.

Come definirebbe la fiera?

Ossimorica: matura (per continuità di presenza nel calendario fieristico nazionale), ma giovane (nel suo sapersi rinnovare e nel suo rivolgersi a un pubblico nuovo), attenta al passato, ma con piglio contemporaneo.

Mariella Rossi, 02 giugno 2016 | © Riproduzione riservata

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