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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliBologna. Un trentunenne albanese, Roland Turku, è stato condannato dal giudice del Tribunale di Bologna Gabriella Castore a tre anni di carcere per circonvenzione di incapace e furto: aveva convinto Alfonsina Fanti, 96enne vedova ed erede del pittore Aldo Borgonzoni (Medicina, 12 giugno 1913-Bologna, 17 febbraio 2004), a donargli 200mila euro e 49 opere dell'artista.
L’albanese ha vissuto per alcuni anni in un appartamento di proprietà della famiglia Borgonzoni ed era entrato in confidenza con l’anziana donna, in stato di seminfermità mentale: la vedova del pittore gli avrebbe dunque fatto la donazione senza rendersene conto. Turku è stato anche condannato, oltre alla circonvenzione di incapace, anche per la ricettazione di 182 opere dell’artista, sequestrate nel 2013 dopo la denuncia dell’anziana signora presentata insieme alla nipote Lucia Borgonzoni. «Notai, spiega quest’ultima, che Turku e la sua famiglia erano molto affezionati a mia nonna: scoprii degli ammanchi sui conti correnti e facemmo la denuncia».
Contento per la conclusione della vicenda è anche l’architetto Giambattista Borgonzoni, figlio del pittore e fondatore di un centro studi dedicato al padre: «Siamo contenti, negli ultimi mesi abbiamo capito che stava accadendo e ora possiamo ancora di più concentrarci sulla settantennale attività dell’artista».
A breve la casa editrice Allemandi pubblicherà il catalogo generale di Borgonzoni, a cura di Arturo Quintavalle.

Il pittore Borgonzoni nel suo studio
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