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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliTra marzo e giugno Parigi ha perso tra 10 e 12 milioni di visitatori, quasi un terzo della media annua (38 milioni nel 2019, da fonti dell’Amministrazione). Dopo tre mesi di crisi sanitaria la ripresa è lenta: il Louvre riapre il 6 luglio, la Tour Eiffel ha riaperto il 25 giugno, ma solo i primi due piani. Il turismo rappresenta il 14% delle entrate della capitale e fonti del Comune comunicano che a fronte dei circa 22 miliardi di euro spesi ogni anno dai turisti (tra attività commerciali e culturali, trasporti ecc), solo nei primi due mesi di lockdown il «buco» è stato di circa 4 miliardi. Per rilanciare il settore, l’Office du Tourisme et des Congrès de Paris (Otcp) ha stilato una «Charte Caring Attitude» per gli operatori del settore, con le regole sanitarie da attuare per «rassicurare» i visitatori, e ha istituito un «barometro» per calcolare le intenzioni di viaggio dei turisti stranieri (che si può consultare sul sito parisinfo.com). I primi dati di maggio sono incoraggianti, +4,9% rispetto ad aprile, tuttavia, secondo Corinne Menegaux, direttrice generale dell’Otcp, l’attività turistica a Parigi rappresenterà non più del 30% di un anno normale.
La Francia, che ha riaperto le frontiere ai Paesi della zona Schengen il 15 giugno, è la prima destinazione al mondo per il turismo (circa 90 milioni di stranieri nel 2019). Il settore rappresenta il 7,3% del Pil del Paese, ma stando a Jean-Baptiste Lemoyne, segretario di Stato agli Esteri, responsabile del Turismo, i tre mesi di lockdown hanno generato perdite «da 30 a 40 miliardi di euro». Una delle località che potrebbe soffrire di più è la Corsica, dove il turismo rappresenta il 30% del Pil. Il 14 maggio il premier Edouard Philippe ha annunciato un «Piano Marshall» di rilancio del settore: fino a 18 miliardi di euro, di cui 6,2 di prestiti garantiti dallo Stato (per più di 50mila aziende del settore) e un piano di investimenti da 1,3 miliardi.

Avenue des Champs-Élysées. Foto tratta da Wikipedia
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