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Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliLa visita di un capolavoro in esclusiva nel luogo dove fu ideato. Il capolavoro è la veduta «L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute» di Canaletto nella versione del 1740; il luogo, l’Abbazia di San Gregorio, sede della Fondazione Buziol, con vista sul campo della Salute (nella foto). All’altezza giusta perché l’artista potesse inquadrare il Canal Grande con la camera ottica o prendere annotazioni sul prezioso taccuino con gli «scarabotti». L’intuizione del luogo è venuta a Silvia e Gianpaolo Buziol nel 2010, quando videro il quadro alla National Gallery di Londra. Da qui la voglia di riportarlo a casa. «Gero qua» («ero qui» in dialetto veneto) è, infatti, il titolo di questo evento. Operazione complessa, supportata da Fondaco srl. Primo obiettivo: individuare l’acquirente del quadro, battuto all’asta londinese di Sotheby’s nel 1970. Che poi è risultato essere Angelo Guido Terruzzi, come riferito da Annalisa Scarpa, storica dell’arte e consulente della Fondazione Terruzzi, che ha ricostruito la storia del dipinto, appartenuto in prima istanza a Lady Lucas and Dingwall. Paradosso: Terruzzi è l’industriale che avrebbe voluto collocare la sua preziosa collezione del Settecento a Palazzo Grassi di Venezia. Poi la storia è andata diversamente e la tela a Venezia ci ritorna, dopo 270 anni, ma per un periodo limitato: dal 10 novembre al 27 dicembre. Visibile, peraltro, 24 ore su 24. E qui sta lo straordinario della iniziativa, senza precedenti in Italia e forse neppure in Europa, indirizzata al singolo visitatore o a un gruppo di otto persone al massimo. Che, dopo aver seguito il percorso proposto dal video di Francesco Patierno, per la fotografia di Maurizio Calvesi (non un documentario, ma un insieme di suggestioni fatte da riflessi di luci, proiezione ottiche, quelle della camera oscura e da giochi di prospettive), potrà aprire la porta che introduce alla stanza con il capolavoro. E starci un’ora. Per ammirare la tela e per fare il confronto tra l’animatissima rappresentazione della Venezia della metà del Settecento e quella odierna, non troppo cambiata dal punto di vista architettonico: le gondole sostituite dai vaporetti con annesso imbarcadero e due campanili che prima non esistevano. Per il resto giudicheranno i visitatori, specialmente i veneziani ai quali è rivolto un invito particolare. Tutto questo ha un costo, naturalmente, come in tutte le esclusive. Se uno vuole godersi l’occasione da solo, per un’ora, all’alba come nel cuore della notte, deve pagare 400 euro. Se vuole condividerla con l’amato partner la cifra è di 200 a testa. Se riesce a organizzare o aggregarsi a un gruppo di 8 persone il costo del biglietto scende a 35 euro. Inutile bussare alla porta del convento, rigorosamente chiusa. Le prenotazioni vanno fatte online sul sito www.canalettovenezia.it.
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