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Particolare della scultura quattrocentesca raffigurante un «Santo martire» che verrà restaurata e sarà esposta nella Pinacoteca Nazionale di Siena

Foto Pinacoteca Nazionale di Siena

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Particolare della scultura quattrocentesca raffigurante un «Santo martire» che verrà restaurata e sarà esposta nella Pinacoteca Nazionale di Siena

Foto Pinacoteca Nazionale di Siena

Un Santo Martire quattrocentesco sarà restaurato ed esposto a Siena

È attribuito a Neroccio di Bartolomeo de’ Landi: i suoi proprietari, a fronte dell’operazione conservativa, lo hanno concesso in comodato quindicennale alla Pinacoteca Nazionale della città toscana

Gaspare Melchiorri

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Per iniziativa degli Amici della Pinacoteca Nazionale di Siena parte il restauro di una scultura senese quattrocentesca in legno dipinto: si tratta di un «Santo martire», che è stato attribuito dalla storica dell’arte Gloria Galli Muzi, con le conferme dei professori Alessandro Bagnoli e Gianluca Amato dell’Università degli Studi di Siena, a Neroccio di Bartolomeo de’ Landi (1447-1500); è stato ritrovato casualmente a Siena, nell’antico ospedale di San Lazzaro.

L’opera ritrae un giovane santo imberbe con i capelli riccioluti ridipinti di biondo, che indossa un abito color blu di Prussia lungo fino al ginocchio, e un mantello color ruggine, con la fodera rossa e i profili bordati di giallo ocra. L’intaglio della statua evidenzia i caratteri tipici di una scultura senese del Rinascimento. L’attribuzione a Neroccio si basa sull’affinità stilistica che questa figura di santo martire rivela con le opere scolpite dal maestro nel corso degli anni Settanta del Quattrocento, sia con la Santa Caterina da Siena dell’Oratorio di Fontebranda a Siena, sia con l’Angelo annunciante, oggi della Collezione Salini nel Castello di Gallico di Asciano. È presumibile che la scultura non sia nata per l’Oratorio di San Lazzaro.

I proprietari hanno acconsentito al deposito dell’opera nella Pinacoteca per 15 anni, in cambio del restauro, che è sostenuto sia dagli Amici della Pinacoteca, sia dai Musei Nazionali di Siena, grazie a fondi di un lascito degli eredi del professor Michele Cantucci.

«Il comodato d’uso di 15 anni, ha dichiarato il direttore della Pinacoteca di Siena Axel Hémery, ci dà il tempo dello studio, del restauro e della fruizione e conferma il ruolo di spicco dei musei nazionali di Siena nella ricerca in storia dell’arte e storia del restauro in rapporto stretto con l’Università di Siena. Un capolavoro sconosciuto dell’arte senese sarà portato alla conoscenza e al godimento della cittadinanza».

Il restauro, che verrà presentato con una conferenza stampa il 28 maggio alle ore 12, è stato affidato allo studio DF14 di Debora Fagiani di Roma e si svolge nel laboratorio della Pinacoteca. La fine dei lavori è prevista per la fine di giugno.

Gaspare Melchiorri, 26 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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