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La facciata del Museo del Prado

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Emilio J. Rodríguez Posada | CC BY SA 2.0

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La facciata del Museo del Prado

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Emilio J. Rodríguez Posada | CC BY SA 2.0

Il Ministero della Cultura spagnolo restituisce 7 opere sequestrate durante la Guerra Civile

Tornano ai discendenti di Pedro Rico, primo sindaco repubblicano di Madrid. Due dipinti, conservati finora al Prado, sono i primi che il museo madrileno restituisce a vittime del regime di Franco

Gaspare Melchiorri

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Il ministro della Cultura spagnolo Ernest Urtasun ha restituito il 22 maggio sette opere d’arte, sequestrate durante la Guerra Civile iberica, ai discendenti del loro proprietario, il primo sindaco repubblicano di Madrid, Pedro Rico. Due di queste opere («Escena de majos y celestina», «Scena di majos e celestina» e «Asalto a la diligencia», «Assalto alla diligenza») erano state finora custodite al Museo del Prado, che per la prima volta ha restituito ai legittimi proprietari i dipinti sequestrati durante la guerra. A questi due si sono aggiunti altri cinque dipinti provenienti da diversi musei statali sotto la custodia del Ministero: «La romería» («Il pellegrinaggio»), che si trovava nel Museo Nacional del Romanticismo di Madrid; «El viático» («La diaria») e «El bautizo» («Il battesimo»), nel Museo del Costume di Madrid; «Romería» («Pellegrinaggio»), nel Museo de Bellas Artes de Valencia; e «Salida de toreros» («Uscita di toreri»), nel Museo di Malaga. Tutte queste opere erano in deposito temporaneo. Ne ha scritto Rodrigo Naredo in un articolo pubblicato sul sito del quotidiano spagnolo «El País».

Le opere, semisconosciute e di scarso valore economico, sono state riconsegnate il 22 maggio (dal Ministro, dal direttore generale del Patrimonio Culturale e delle Belle Arti Ángeles Albert, dal presidente del Cda del Museo Nacional del Prado, Javier Solana, e dai direttori dei musei che hanno collaborato alla restituzione delle opere) ai nipoti del legittimo proprietario, i fratelli Francisca e Pedro Rico Gómez. «Il recupero delle opere è un tributo alla memoria di nostro nonno», ha detto Francisca.

Le opere di Rico furono sequestrate il 9 giugno 1938 nella sua casa di Madrid dal gruppo socialista madrileno. Questo sequestro, come molti altri, fu effettuato con l’obiettivo di proteggerle durante la guerra. Ma la successiva situazione con il regime di Franco portò a un deposito indefinito, e le opere furono distribuite tra i vari musei che ora le stanno restituendo.

«È ammirevole e commovente oggi che quel periodo di morte e repressione, di indottrinamento e di mancanza di libertà non sia comunque riuscito a cancellare la traccia di ciò che oggi celebriamo in questo evento: la cultura come emblema e saggio indispensabile della democrazia», ha commentato il Ministro.

Il suo Ministero ha compiuto il primo passo importante nel lungo cammino verso la restituzione delle opere sequestrate a metà dello scorso anno. Urtasun ha presentato un inventario che ora supera le 6mila opere (dipinti, gioielli, ceramiche, sculture, ventagli e ceramiche) che, secondo un’indagine interna, provengono principalmente da sequestri effettuati dalla Repubblica durante la Guerra Civile.

Le due opere restituite dal Prado sono il risultato di un’indagine commissionata dal museo stesso nel settembre 2022. I legali della famiglia Rico sono stati i primi a chiedere formalmente la restituzione, ottenuta tre anni dopo.

«È una storia di riparazione tardiva, senza dubbio», ha confermato Urtasun. Ma ha giustificato, con lo sguardo di approvazione dei due eredi, il ritardo: «Abbiamo consegnato questi pezzi, dopo una verifica approfondita e ragionata, ai legittimi proprietari con tutte le garanzie e le garanzie legali che un processo così lungo ha richiesto: relazioni e grovigli burocratici». E ha aggiunto che si tratta «dell’adempimento di un dovere verso la memoria, la giustizia e la cultura; anche verso la verità dei fatti e la loro prova legale».

Oltre alla restituzione odierna, i due fratelli ottuagenari stanno facendo le valigie per le Asturie, dove il Ministro della Cultura del Principato sta già organizzando un evento proprio per restituire alla famiglia una coppia di opere finora conservate al Museo di Belle Arti delle Asturie a Oviedo.

Gaspare Melchiorri, 27 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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