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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliA sentire le autorità del dipartimento dell’Orne, nel Nord della Francia, si tratta di una «catastrofe». È così che questa regione della Normandia ha vissuto la quasi totale distruzione, a causa di un incendio, del castello di Médavy, località a circa 200 km ad ovest di Parigi, nella notte tra il 24 e il 25 settembre. In questa dimora, classificata come «monumento storico», sono andati distrutti anche diversi arredi e opere d’arte. Ne dà notizia un articolo pubblicato sul sito del quotidiano francese «Le Figaro».
L’edificio principale di questo complesso è «distrutto per due terzi», secondo quanto riporta un comunicato della prefettura. L’informativa precisa che l’incendio è stato circoscritto il 25 settembre mattina. Il prefetto dell’Orne, Hervé Tourmente, che ha coordinato sul posto le operazioni di soccorso durante la notte, ha elogiato il rapido intervento delle forze dell’ordine e dei 70 vigili del fuoco mobilitati. È stato così possibile mettere in sicurezza parte dell’arredamento e delle opere presenti nel castello. Ora è in corso un’indagine giudiziaria per determinare le cause dell’incidente.
Le fiamme hanno colpito in particolare il tetto e il piano superiore di una delle ali di questa dimora costruita tra il 1704 e il 1725 dal maresciallo Jacques-Léonor Rouxel de Médavy. L’edificio ha una superficie totale di 1.500 metri quadrati ed è al centro di una tenuta di 133 ettari. Una collezione di atlanti e globi antichi costituisce il patrimonio più prezioso di questo castello.
Il Ministero della Cultura sarà «al fianco dei proprietari per restaurare questo edificio», ha dichiarato su X la ministra Rachida Dati. «I danni sono drammatici. Metà degli oggetti d’arte è andata distrutta nel fuoco, forse questa è la cosa più triste», ha detto il proprietario Jean-Louis Charon interpellato dalla stampa locale. Da quando lo acquistò una ventina di anni fa, aveva intrapreso grandi lavori per riportare al suo antico splendore questo castello, il cui interno è iscritto nei monumenti storici dal 1926.
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