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Per la 31ma edizione di «Incontro con la pittura», Fondantico presenta nella Casa Pepoli Bentivoglio vari inediti tra cui un frammento di una pala d’altare di Francesco Albani
- Stefano Luppi
- 09 dicembre 2024
- 00’minuti di lettura


«Madonna in gloria con cherubini» (1646 ca) di Francesco Albani (particolari)
Cortesia di Fondantico di Tiziana Sassoli
Un inedito Albani, i due fratelli Gandolfi e un tardo Guercino
Per la 31ma edizione di «Incontro con la pittura», Fondantico presenta nella Casa Pepoli Bentivoglio vari inediti tra cui un frammento di una pala d’altare di Francesco Albani
- Stefano Luppi
- 09 dicembre 2024
- 00’minuti di lettura
Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliCon il consueto, giunto ormai alla 31ma edizione, «Incontro con la pittura» alla galleria Fondantico, l’antiquaria Tiziana Sassoli offre ancora una volta un importante contributo alla conoscenza del panorama dell’arte bolognese ed emiliana tra metà XVI e inizi del XIX secolo. Molti gli autori, noti e meno noti, presenti lungo il percorso visitabile nella Casa Pepoli Bentivoglio sino al 21 dicembre. Tra le testimonianze più antiche la tavola «Adorazione dei pastori» del manierista Sebastiano Filippi detto il Bastianino (1532-1602 ca), realizzata intorno al 1565 dall’autore della corte ferrarese del duca Alfonso II d’Este, mentre sono di Francesco Gessi (1588-1649) due dipinti individuati come appartenenti a una serie di quattro.
Importante per la storia dell’arte bolognese è il frammento finora inedito della «Madonna in gloria» di Francesco Albani (1578-1660): risulta parte di una grande pala d’altare con l’«Apparizione della Vergine a san Guglielmo» eseguita entro il 1646 da Albani per la Chiesa di Gesù e Maria di Bologna, di cui due altri frammenti sono visibili nella locale Pinacoteca Nazionale. Inedito anche «Venere dormiente con Cupido e un amorino» (1618-20 ca) di Giovanni Lanfranco (1582-1647). Si incontra anche un tardo Guercino (1591-1666) lungo il percorso: il collaboratore scientifico della mostra, Daniele Benati, attribuisce la tela con san Girolamo in preghiera a uno dei due di questo soggetto destinati a Girolamo Panessi (1648) e al conte di Novellara (1652), registrati nel «libro dei conti» del grande artista centese. Molti ancora i nomi presenti, tra cui Giuseppe Marchesi detto il Sansone (1699-1771), i fratelli Ubaldo (1728-81) e Gaetano Gandolfi (1732-1802), Vincenzo Martinelli (1737-1807) e Antonio Basoli (1774-1843), che chiude la mostra con un «Interno della chiesa metropolitana di San Pietro» riprodotto nella guida Vedute pittoresche della città di Bologna (1833).