Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliUn viaggio biografico «per ritratti» nelle vicende storiche e umane della famiglia Medici attraverso i quadri accumulati di generazione in generazione e conservati agli Uffizi o nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti: da Giovanni di Bicci, il primo dei Medici a diventare «qualcuno» nella Firenze che conta fra Tre e Quattrocento, fino agli epigoni dalle parentele illustri, francesi e germaniche, e alla demiurga della conservazione dei tesori d’arte medicei alla patria toscana, la mai troppo lodata elettrice Anna Maria Luisa.
Un libro delizioso a leggersi, quasi a ripercorrere le pagine medicee di Anna Banti (La camicia bruciata, 1973) o anche di Maria Bellonci (in Segreti dei Gonzaga, 1947), zeppe di pennellate di vita di banchieri e principesse belle e assassinate o morte giovinette (l’indimenticabile Maria di Cosimo I, di Agnolo Bronzino, gli occhi color dell’acqua pura); di granduchi statisti spregiudicati o malinconici e ammalazzati; di cadetti che primeggiano da cardinali bon vivant e mecenati; di giovani eredi di belle speranze ma di vita sprecata nei libertinaggi; di matrimoni riusciti o infelicissimi, a volte fecondi altre sterili e inutili; di mogli soddisfatte e gloriose reggenti oppure rassegnate, malmostose, disperate, ribelli; di spose reali e imperiali, quest’ultime sovrastate dalle più famose e potenti Marie e Caterine ma di così stretti legami asburgici da creare quasi un ramo mediceo tirolese.
Così apprezzabile nel contrappunto rimbalzato fra Pontormo, Raffaello, Mantegna, Tiziano, Bronzino e Allori, Pourbus e Sustermans, Barocci e Baciccio, il libro resta in fondo «umiliato e offeso» dall’essere classificato come «guida», definizione asettica e un po’ saccente, strumentale, per niente pindarica come invece meriterebbe. Ma si sa, l’editore ha ragioni che il lettore non comprende.
I ritratti dei Medici alle Gallerie degli Uffizi. Guida,
di Adele Milozzi, 96 pp., 52 ill. col., Officina Libraria, Roma 2023, € 14
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